Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

LIBRI RICEVUTI – “Io, robot” di Isaac Asimov

(di Antonio Fulvi)

 Nuova edizione

Oscar Mondadori

Premettere che si tratta di una nuova edizione è indispensabile: perché questo lavoro del padre della fantascienza moderna, il russo-americano Isaac Asimov, altrimenti potrebbe trarre in inganno.

In realtà, si tratta di una serie i racconti scritti alla fin degli anni ’40 e pubblicati per la prima volta in Italia nel 1950, con numerose edizioni seguite fino al ’75. La collana degli Oscari ha ripubblicato per l’ennesima edizione “Io robot” l’anno scorso e c’è un motivo. Con tutto il parlare che si fa oggi dell’IA (l’intelligenza artificiale) e dei timori che il cervello robotico sia diventando più sofisticato (e quindi in prospettiva padrona) di quello umano, i racconti di Asimov tornano ad essere attuali.

È un’attualità non solo di tema: perché i nove racconti della raccolta, legati dal filo conduttore di due tecnici-progettisti di cervelli “positronici” alle prese con le deviazioni dei più sofisticati robot, non fanno altro che anticipare le paure d’oggi. E le anticipano in chiave scientifica, non come semplici bau-bau da favoletta per le sere al buio. Asimov prima di essere un prolifico e acclamato scrittore di fantascienza fu un chimico e biologo, laureato alla Columbia University con i massimi voti. I suoi robot non sono pupazzi da Frankstain o improbabili scatoloni di ferro con un botto per disinnescarli: hanno “pensieri” quasi umani, sia pure nell’ambito delle famose tre leggi della robotica (inventate dallo stesso Asimov, secondo le quali un robot non può arrecare e consentire che siano arrecati danni a un essere umano): ma proprio perché fortemente condizionati da delle leggi, portano a volte all’eccesso la loro interpretazione, fino a dedurre di essere superiori agli stessi umani, di doverli tutelare e proteggere anche da se tessi, con conseguenze paradossali e a volte drammatiche. Fino all’estrema conseguenza: riscontrando di essere più forti fisicamente e mentalmente, di poter eseguire calcoli, sviluppi tecnologici ma anche pensieri più complessi dell’uomo, i robot ritengono di essere loro le vere immagini del Creatore, relegando gli umani a…razza inferiore.

Val la pena davvero di leggere: anche perché, tranquilli, Asimov trova sempre il lieto fine anche nelle situazioni più estreme.

Pubblicato il
17 Aprile 2024
Ultima modifica
7 Maggio 2024 - ora: 08:59

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio