Gli Stati Generali contro eolico e pannelli

Nella foto: Immensi capi di pannelli solari in Barbagia (Sardegna).

ROMA – Dopo aver raccolto in breve tempo tante adesioni da parte di rappresentanti di comunità, amministratori e comitati locali la settimana scorsa mercoledì 22 maggio, hanno avuto luogo a Roma gli “Stati Generali contro l’eolico e il fotovoltaico a terra”. Non tanto contro gli impianti a sé – è stato sottolineato – quando per chiarire come e dove gli impianti debbono essere istallati per non nuocere alle comunità e all’ambiente.

Indetti dalla Coalizione Articolo 9, hanno visto intervenire rappresentanti dei territori “maggiormente colpiti dall’impatto delle rinnovabili”: il foggiano, che vede ancora tantissime nuove richieste, il Salento, la Sicilia con la provincia di Trapani in prima linea; la Sardegna, la Basilicata, la Campania con l’Irpinia e il beneventano; la Calabria con la provincia di Catanzaro e l’eolico off-shore; il Molise, la Tuscia, la Maremma e, infine, l’Appennino tosco emiliano con il Montefeltro.

“Le associazioni e i comitati che aderiscono agli Stati Generali – riferisce l’organizzazione – ritengono che la realizzazione sul territorio degli impianti di energia rinnovabile in assenza di qualsiasi pianificazione e le modalità attuali della transizione energetica stiano causando gravi danni alle comunità aggredite, alle loro economie, ai territori, al paesaggio e alla biodiversità. Pertanto, chiedono:

1) che i pannelli fotovoltaici debbano essere installati solo sulle superfici edificate, sulle aree degradate o nelle aree di bonifica, al di fuori dei centri storici;

2) che debba essere cancellata ogni forma di incentivo e bandita ogni forma di speculazione a spese delle comunità locali;

3) che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possano essere insediati solo ed esclusivamente nelle Aree Idonee definite dalle Regioni, in base a linee guida, senza produrre ulteriore consumo di suolo; 

4) che nelle more dell’individuazione delle aree idonee si sospendano nuovi insediamenti;

5) che vengano abrogate le norme che consentono gli espropri di terreni agricoli per la realizzazione di progetti di rinnovabili.

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