ROMA – L’underwater sta diventando uno dei settori industriali a più forte sviluppo nel mondo. L’ha dichiarato qualche giorno fa il capo di Stato Maggiore della Marina Militare italiana ammiraglio Enrico Credendo, nell’illustrare gli impegni non solo militari ma anche industriali e di ricerca in forte evoluzione anche nel nostro paese.
L’Ocse da parte sua parla addirittura di un raddoppio da qui al 2030 del valore aggiunto prodotto dall’industria sottomarina mondiale, fino a circa 3 mila miliardi di euro. Solo per l’Italiana Fincantieri si parla di quasi cinquecento miliardi di euro per l’underwater, settore nel quale sta entrando con forza grazie anche a Leonardo (che opera anche a Livorno con lo stabilimento specializzato proprio nei sistemi sottomarini, già Whitehead e poi Wass).
La mappa qui sopra (fonte: Marina Militare Italiana) evidenzia la rete di cavi sottomarini che sono ormai le principali arterie del mondo per lo scambio non solo di informazioni, ma anche di energia, di transazioni e di strategie. Le notizie dei sabotaggi dei gasdotti nel mare nel Nord sono state solo uno dei pochi elementi emergenti della guerra che sta coinvolgendo ormai l’intero pianeta proprio nella difesa (e nell’attacco) sui cavi sottomarini.
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