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Le nuove frontiere della dogana

MILANO – L’ottava edizione del convegno doganale di Fedespedi – quest’anno dal titolo “Le nuove frontiere della dogana tra innovazione e compliance” – è stata dedicata alle novità e criticità della riforma doganale. 

I lavori sono stati aperti dal presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto: “Ringraziamo l’Agenzia delle Dogane che si è mostrata attenta ad intercettare le istanze degli operatori ed è impegnata con spirito pragmatico a veicolare chiarimenti per un’applicazione misurata delle disposizioni. Tuttavia, riteniamo necessario e urgente porre in atto dei correttivi alla riforma tramite gli emendamenti che stiamo presentando insieme con Confetra”.

Dopo gli interventi istituzionali di Francesco Trabucco (Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali), Pasquale Mauro Di Mirco (Direzione Lombardia Agenzia delle Dogane), sono stati messi a fuoco i punti principali di novità della riforma doganale – come disciplinata dal Decreto Legislativo n.141/2024 – grazie agli interventi di Sara Armella, presidente della commissione dogane & trade facilitation di ICC Italia e di Claudio Oliviero, direttore Dogane dell’Agenzia delle Dogane. 

Fabrizio Vismara, direttore del centro di ricerca in diritto doganale dell’Università Insubria ha guidato la tavola rotonda in cui sono intervenuti il presidente di Confetra Carlo De Ruvo, Filippo Mancuso – customs expert in Assonime, Roberta Bardi e Nunzia Lafiandra del team AEO di Agenzia delle Dogane e Ciro Spinelli, vicepresidente Fedespedi con delega agli affari legali che ha sottolineato: “La novella legislativa espone il settore industriale del freight forwarding al rischio di incorrere in contenziosi di tipo penale e restituisce un impianto sanzionatorio punitivo che introduce una distanza tra il legislatore e la comunità degli operatori, aggravata dal mancato coinvolgimento delle rappresentanze associative che, nello spiegare la concreta operatività doganale attuale, avrebbero potuto dare spunti di riflessione sopratutto in materia di esimenti ossia non punibilità del freight forwarder”. Considerata la norma già vigente – ha aggiunto Spinelli – sarebbe auspicabile ai fini della tutela degli operatori che l’Agenzia delle Dogane costruisse grazie anche al contributo di professionalità degli operatori di settore e delle rappresentanze, delle Linee guida per la mitigazione del reato di contrabbando.”

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Le conclusioni sono state affidate al vicepresidente Fedespedi con delega ai rapporti con ADM, Domenico de Crescenzo che ha commentato: “L’occasione di questo convegno è data dalla conclusione del Corso per Responsabili delle questioni doganali organizzato da Fedespedi che dimostra la volontà delle imprese di spedizioni di investire nella formazione in materia doganale per fornire un servizio sempre più qualificato e professionale alla propria clientela”.

L’evento si è chiuso anche quest’anno con la cerimonia di consegna degli attestati ai corsisti della ottava edizione del Corso per Responsabili delle questioni doganali di Fedespedi promosso in collaborazione con le Associazioni Territoriali ABSEA Bologna, ACCSEA Napoli, ALSEA Como, ALSEA Milano, AMSEA Ancona, APSACI Torino, ASCO Bergamo, ASEA Varese, ASSOSPED Venezia, ASPT-ASTRA FVG, Assotosca, Spedimar Livorno.

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Pubblicato il
9 Novembre 2024

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