La “tassa” extra dei camionisti: l’Authority cerca la mediazione
Nel faccia a faccia fra le parti qualche spiraglio ma niente revoca del sovrapprezzo dal 1° luglio

La riunione a Palazzo Rosciano dedicata alla tariffa extra annunciata dall’autotrasporto per le disfunzioni dei terminal che creano ritardi e disagi ai camionisti
LIVORNO. I ritardi nell’accesso ai varchi, imputati alla congestione dei terminal, fanno infuriare gli autotrasportatori: già hanno margini ridotti all’osso, se poi in buona parte se ne vanno per disfunzioni altrui proprio non ci siamo. La rabbia montante ha portato all’introduzione di forme compensative che hanno chiamato “congestion fee”: a Livorno il fronte dei camion ne ha annunciato l’introduzione a partire dal 1° luglio. E adesso l’istituzione portuale di Palazzo Rosciano, dove Davide Gariglio si è appena seduto sulla poltronissima (ma con i galloni provvisori di commissario e non di presidente), prova a disinnescare il conflitto che nello scalo toscano così come in varie altre realtà portuali del Bel Paese rischia di esplodere.
L’Authority livornese punta su «un osservatorio per analizzare le criticità e trovare di qui a uno, massimo due mesi, delle soluzioni concrete ai problemi di congestione portuale lamentati dall’autotrasporto»: è l’idea uscita dopo il confronto che nel quartier generale dell’ente a Livorno ha visto protagonisti i rappresentanti delle parti in causa.
Come ammette la nota dell’Authority labronica, non è stata scongiurata la tariffa extra che l’autotrasporto ha annunciato che applicherà dal 1° luglio alle imprese committenti: ma non è nemmeno la solita commissione che in Italia si istituisce ogni volta che si deve affrontare un problema. L’ ente portuale sottolinea di aver «aperto alla mediazione» e accelerato sul confronto tecnico. Obiettivo: definire «un nuovo modello organizzativo che tenga conto dell’attuale complessità del problema, le cui variabili sono numerose».
Le imprese dell’autotrasporto intendono applicare questo extra a ogni viaggio come una sorta di “indennità” per «quelle che definiscono gravi criticità nello svolgimento dei cicli operativi camionistici». Nel mirino, secondo le associazioni di categoria degli autotrasportatori, la «quotidiana congestione del porto generata dai disservizi riconducibili ad alcuni terminal».

Davide Gariglio, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale
Il commissario straordinario Davide Gariglio punta sull’idea di ricomporre i pezzi del puzzle, e di farlo in forma condivisa: a livello nazionale non erano mancati nei giorni scorsi spiragli di apertura da parte delle controparti terminalistiche. «Siamo orientati trovare soluzioni condivise che portino lo scalo portuale ad essere più competitivo», queste le parole del numero uno di Palazzo Granducale. «L’obiettivo – ha detto aprendo la riunione – è quello di cercare di agevolare la piena operatività» dell’intero porto.
A lavorare operativamente per sbrigare la questione, secondo quanto viene annunciato, sarà nei prossimi giorni il dirigente che per l’Authority si occupa del demanio: Fabrizio Marilli. Si metterà a lavoro per affrontare «i tanti nodi da sciogliere», dicono dalla sede dell’ente. Con una ipotesi fra quelle messe sul tavolo: una «ulteriore implementazione degli attuali sistemi di informatizzazione degli accessi ai varchi».
Secondo quanto reso noto da Palazzo Rosciano, le parti a t per tu nella riunione – tanto il fronte dell’autotrasporto quanto la rappresentanza degli operatori terminalistici e degli spedizionieri – hanno dichiarato di non volersi sottrarre al confronto avviato dall’istituzione. Marilli la vede così: «L’attenzione dell’ente a questi temi è alta, cercheremo di lavorare insieme per individuare delle soluzioni percorribili, trovate le quali si potrà forse pensare alla possibilità di una revoca della “port fee”».