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FederPetroli chiede al governo tavolo urgente sulla crisi del gas

Occorre un piano nazionale per le forniture dell’energia – Le alternative degli altri apporti e dei rigassificatori costieri – Audizioni sul decreto per la riduzione dello zolfo nei carburanti navali

ROMA – La crisi del gas tra Russia e Ucraina ha messo in allarme anche l’Europa per i rischi di riduzione della fornitura del gas metano russo, che rappresenta oggi per l’Italia quasi il 30% dei consumi reali. Rimangono validi gli approvvigionamenti attraverso gli altri gasdotti – dal Nord Europa e dal Nord Africa, più quell’8% circa dai rigassificatori costieri di Spezia, Rovigo e Livorno – ma la preoccupazione di vedere per il prossimo autunno una riduzione delle forniture, anche in rapporto all’aumento dei consumi dovutì alla progressiva “gassificazione” dei motori marini e dei Tir sui quali la UE spinge, sta diventando reale.
[hidepost]In campo governativo, si assiste a una specie di schizofrenia. Mentre FederPetroli Italia tuona contro l’assurdo di un’Italia che galleggia letteralmente (specie in Adriatico) sui giacimenti di gas ma non autorizza le perforazioni, in Commissione Ambiente della Camera è iniziato un ciclo di audizioni in vista del parere sullo schema di decreto legislativo (atto 94) sul tenore di zolfo nei combustibili marittimi: decreto che prevede limiti diversi per i mari europei con l’eliminazione dello zolfo nel mare del nord già dal 1º gennaio 2015 mentre in Mediterraneo se ne riparlerà dal 2020 in poi. E c’è già un forte movimento, guidato da Conferenza GNL e associazione ambientalista MareVivo, che ha chiesto in audizione di anticipare al 1º luglio 2017 il limite dello 0,10 per l’Adriatico e lo Ionio e dello 0,50 per gli altri mari italiani.
Per quanto riguarda la posizione di FederPetroli, ecco la nota del suo presidente Marsiglia.
“E’ impensabile avere una politica energetica dove si debba fare accumulo di scorte scongiurando un blocco di forniture petrolifere (gas) da paesi terzi o un inverno meno freddo” così il presidente della FederPetroli Italia – Michele Marsiglia su quanto dichiarato da Gazprom sul possibile blocco delle forniture di gas all’Ucraina e di conseguenza all’Europa.
Continua Marsiglia “c’è bisogno che il governo ci convochi urgentemente in un Tavolo Tecnico Strategico sull’Energia in vista del Semetre di Presidenza UE. E’ ormai giunto il momento che si avvii una politica decisiva dell’energia in Italia e che possa essere condivisa anche con gli altri paesi dell’Unione Europea. L’impegno del Commissario Europeo Gunther Oettinger deve essere affiancato. Strategia Energetica Nazionale (SEN) ed Europea da delineare su punti fondamentali che ad oggi non esistono.
Ovunque guardiamo, Medio Oriente, Asia ed altri, assistiamo a situazioni geopolitiche delicate e ad alto rischio. Le politiche petrolifere non sono più quelle di venti anni fa ed anche i Paesi produttori manifestano sempre più una instabilità interna. L’Italia è l’unica soluzione sicura ed immediata di fonte energetica con i propri giacimenti e rafforzando le infrastrutture dell’indotto. Nel breve periodo possiamo diventare una nazione in parte indipendente e vivere delle nostre fonti fossili ed alternative”.
Il presidente Marsiglia aggiunge anche un commento sulla situazione dell’Iraq “parliamo di un paese con riserve immense di idrocarburi, dove non vi è mai stata una stabilità politica, economica ed energetica sin dai tempi di Enrico Mattei. Anche paesi OPEC hanno diversificato e deciso su forniture esterne diverse e con paesi che fino a qualche anno fa non erano nel “diametro operativo strategico” dell’organizzazione petrolifera di Vienna”.

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Pubblicato il
21 Giugno 2014

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