Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

L’alleanza Cpl-Cft: il vero tema è chi comanda

LIVORNO – Nella favolistica di un certo Esopo – chi non ricorda quando certe cose ce le facevano studiare a scuola? – l’alleanza tra il lupo e l’agnello non andava avanti.
[hidepost]Adesso nell’alleanza/scontro tra la Compagnia dei portuali livornesi e la maxi-cooperativa CFT fiorentina degli ex facchini diventati imprenditori, l’illusione che si trattasse di un accordo tra due lupi – o in subordinata ipotesi di due agnelli – è durata poco. Belli i programmi di collaborazione, commovente l’abbraccio dei fiorentini per il salvataggio dei livornesi in difficoltà: ma quando si è trattato di passare dalle dichiarazioni di principio ai conti, il banco ha rischiato di saltare. E sta ancora rischiando.
Si è ipotizzato, sulle pagine dei quotidiani, che alla base dei problemi ci sia stata la messa a punto su alcuni progetti più o meno condivisi, come il polo dell’ortofrutta all’interporto Vespucci e la destinazione dell’ex Seal, quella grande intuizione dei portuali che scaricando le navi dei veleni (Karin B. e compagnia) e proseguendo con le bonifiche dell’amianto aveva portato parecchio fieno in cascina.
In realtà il problema di fondo sembra un altro: quello di chi, nell’alleanza, ha il diritto di comandare e chi deve, alla fine dei conti, obbedire. I fiorentini non sono certo una torre d’avorio, nel senso che hanno anch’essi le loro debolezze: ma si sono assunti alcuni oneri che erano (e rimangono) della Cpl e stanno cercando di farli valere. I portuali livornesi da parte loro hanno inghiottito parecchi rospi anche con l’alleanza: ma proprio per questo, i vertici della Compagnia sono tenuti d’occhio dalla base, che come è storia dei portuali non si maneggia facilmente. Ci hanno prestato dei soldi (2 milioni) e tenuto a galla un paio di realtà pesanti? Bene, siccome anche la CFT non è la confraternita dei francescani, avranno avuto e avranno il loro tornaconto. Ma da qui a comandare a bacchetta via San Giovanni ci corre.
Raugei, Dalli, il mega-consulente Marcucci buttano acqua sul fuoco: non c’è alleanza in tempi di crisi che non comporti una trattativa, e le trattative sui temi della portualità e della logistica – recita una vecchia battuta – non sono balli a Corte. Certo è che se l’accordo dovesse saltare – e quindi se una delle parti o entrambe tirassero troppo la corda – sarebbero guai grossi, con grossi coinvolgimenti e riflessi anche nella politica. C’è da sperare che non accada: Livorno e il porto hanno già tante altre gatte da pelare. C’è da ricostruire, non da distruggere ancora.
Antonio Fulvi

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Ottobre 2014

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio