Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Trasportounito: Autostrade del mare da sbloccare

Maurizio Longo

GENOVA – Trasportounito lancia, a margine dell’iniziativa di Padova dove si è svolto, organizzato dall’Associazione locale, un incontro con gli imprenditori dell’autotrasporto, una sfida su due fronti: da un lato, una campagna nazionale per l’abbattimento delle procedure burocratiche che condizionano la vita delle imprese; dall’altro, un invito pressante ai nuovi presidenti delle Autorità portuali di sistema a colmare rapidamente il vuoto nella governance dei principali porti.
“L’autotrasporto, nonostante continui a rappresentare l’asse portante nella movimentazione delle merci in Italia, con una quota parte superiore all’80% sembra avere definitivamente perso – afferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – la dignità di “categoria” per essere condannato a un ruolo di service provider in scenari di prospettiva composti spesso da soggetti di dubbia competenza”.
“Oggi si continua a parlare di ferrovie cargo – prosegue Longo – ben sapendo che l’interesse del paese per il ferro ha avuto un andamento a dir poco altalenante e che anche nella migliore delle ipotesi le ferrovie potranno al limite conservare la quota attuale, difficilmente crescere in modo significativo nel settore delle merci”.
“Per le autostrade del mare, nonostante lo sbandierato avvio di procedure atte ad incentivare l’uso delle navi, sembra tutto bloccato e segregato”.
“L’autotrasporto rivendica quindi un ruolo attivo nella messa a punto di un reale e non fatto di slogan piano della logistica e dei porti”.
E a proposito di porti, Trasportounito sottolinea come i ritardi nella realizzazione di infrastrutture di importanza vitale, anche per l’interfaccia mare-terra, allunghino ombre nere sull’efficienza dei principali scali del paese. Nel caso di Genova, nel formulargli i migliori auguri di buon lavoro, Trasportounito invita il neo presidente Paolo Signorini a mettere subito mano al dossier lavori e infrastrutture. Se è vero quanto denunciato da Assiterminal, ovvero 345 milioni di investimenti privati bloccati nel solo porto di Genova, è urgente e prioritario conoscere quanti investimenti pubblici siano in stallo e formulare un planning puntuale e non immaginario dell’esecuzione di opere in ritardo di oltre 8 anni.

Pubblicato il
10 Dicembre 2016

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio