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E Corsini ha risuscitato il comitato

LIVORNO – Chiariamoci subito un pensiero: la convocazione del comitato portuale livornese da parte del presidente dell’AdSP Stefano Corsini fa parte di quei diritti – a volte rischiosi sul piano delle infinite incertezze della nostra patria del diritto e del rovescio – che un manager vuole assumersi. La convocazione è per domani 30 marzo, sul filo del rasoio della decadenza della proroga del segretario generale nell’incarico “ad interim”.[hidepost]

E adesso, proviamo a mettere in fila le cose: per alcuni il comitato dell’Ap è, per legge, defunto da quando è stato nominato il presidente dell’AdSP. Così come è stato superato il regime commissariale di Gallanti, così come, se ben ricordo, lo stesso comandante del porto e vicepresidente del comitato portuale riteneva, avendo disertato le ultime convocazioni in punta di diritto. Per Corsini – e presumibilmente per io suoi consigliori giudici – invece il comitato può ancora esercitare certe funzioni. Lo ha specificato, il presidente, nella stessa convocazione. “Considerato che l’effettiva attuazione della riforma della governance portuale si avrà solo quando tutti i nuovi organi saranno costituiti – si legge della convocazione – fino a tale data dovranno necessariamente coesistere per quanto in via di integrazione, le due distinte organizzazioni dell’Autorità portuale di Livorno e Piombino. In tale quadro si pone la necessità di assicurare la continuità di funzionamento per tutte le funzioni attualmente in essere, compresa quella di segretario generale che, al pari degli altri dirigenti, conserva un ruolo limitatamente al porto di Livorno fino alla nomina del segretario generale dell’AdSP.”

La nota di Corsini conclude quindi proponendo una apposita delibera del comitato, per allungare l’interim dell’attuale segretario livornese, e cita come esempio di validità del comitato portuale l’esempio di La Spezia-Carrara dove con quest’organo è stato anche approvato il bilancio preventivo 2017.

* * *

Di considerazioni a margine, ovviamente, ce ne sono state e ce ne saranno parecchie. Qualcuna è già emersa due sere fa al Propeller, e ne riparleremo nel prossimo numero. Significativa una nota che ci è giunta da Piombino.

“Ci facciamo spesso condizionare dalla sindrome di Calimero – dice la nota – quella che assale, nella corsa allo scaricabarile, il poveretto che rimane col cerino quando tutti gli esperti portuali hanno finito di sciorinare teorie che, fatti tutti i conti, non portano niente a nessuno.

Certamente siamo gli ultimi a poter capire qualcosa in un susseguirsi di contraddizioni, annunci retromarce che continuano a chiamare gestione del porto.

Ci sarà perdonata questa ultima chiosa mentre viene convocato il comitato di Livorno per il 30 marzo e sancita la temporanea separazione in casa tra Livorno e Piombino con gli sguardi non imbarazzati dei dirigenti della nuova comunità portuale.

Cambiare tutto per non cambiare nulla? E’ il sospetto, mentre dagli uffici di Palazzo Rosciano si sente un solo grido: resistere!”

Ometto la firma di questa ironica noterella solo perché non viene da chi ha responsabilità in ambito di Ap, ma ha profonda conoscenza degli atti giuridici a margine. D’accordo o no, non si può però non condividere l’ironia sui tanti margini di incertezza che la riforma sta creando nel passaggio da Ap a AdSP. Altra noterella: la convocazione di Corsini è scritta su carta intestata con il nuovo (?) logo dell’AdSP, che mette insieme in un ellisse i vecchi loghi di Livorno e Piombino. In una precedente nota, Provinciali l’aveva giustificato come provisorio: ma a Piombino si chiedono se c’entra qualcosa con la convocazione del comitato portuale solo per Livorno. Come si vede, c’è chi cerca e chi trova pasticci ovunque.

* * *

E per non farci mancare niente, che vuol dire quell’“al pari di altri dirigenti” che abbiamo evidenziato nella convocazione? Vuol dire che anch’essi saranno sottoposti a eventuali cambi di responsabilità dopo la nomina definitiva del segretario generale dell’AdSP? Serpeggiano incertezza, per qualcuno preoccupazione, per altri preannunci di tamburi di guerra. Una cosa è certa: mettere insieme una Autorità di sistema portuale come quella di Livorno e Piombino non sarà semplice. Confidiamo nella conclamata esperienza del presidente Corsini in ambienti romani: dove l’impossibile diventa sempre possibile, basta che “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole: e più non dimandare”.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
29 Marzo 2017

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