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Toremar, slitta tutto?

Una nota della Regione Toscana fa il punto sulla privatizzazione

Angelo Roma

FIRENZE – Diventa sempre più improbabile e problematico il rispetto dei termini stabiliti dall’Unione Europea per la privatizzazione di Toremar, termini che ufficialmente sono scaduti due giorni fa il 30 settembre. La commissione infrastrutture, mobilità e governo del territorio facente parte della conferenza delle Regioni, ha chiesto formalmente nella sua riunione di Roma che lo Stato si faccia garante del pagamento del debito di Tirrenia verso Toremar, che ammonta a 9 milioni di euro. Il pagamento deve essere fatto, con garanzia dello Stato, non oltre il 30 giugno 2011.

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In caso contrario – ha reso noto una nota della Regione Toscana – questo pesante “buco” finanziario “rende impossibile l’attivazione di qualsiasi procedura di evidenza pubblica per la privatizzazione di Toremar” come delle altre regionali “ed impone l’immediata interruzione delle procedure già avviate”, anche perché ragionevolmente nessun privato si impegnerebbe ad assumersi l’onere di una tal situazione.

L’assessore regionale ai Trasporti Luca Ceccobao ha dichiarato che “la flotta toscana ha bisogno di investimenti, deve essere rinnovata e per quanto ci riguarda vogliamo concludere prima possibile la sua privatizzazione per garantire a cittadini e turisti un servizio efficace e competitivo”. Un segnale dell’impegno della Regione della stessa Toremar nel senso del servizio – ha ricordato Ceccobao – è anche la decisione (da noi riferita di recente, n.d.r.) assunta dall’amministratore comandante Angelo Roma di noleggiare un veloce catamarano per sostituire l’aliscafo Fabricia immobilizzato da una serie di guai ai motori. Il catamarano è in questi giorni tra Piombino e Cavo con un doppio equipaggio: quello originale che servirà a insegnare al personale del Fabricia la gestione del nuovo mezzo, per il tempo necessario ai fini della massima sicurezza di navigazione e di manovra. Ma si tratta di una soluzione provvisoria perché specie per la prossima stagione estiva ci si aspetta un potenziamento delle linee dei traghetti tradizionali con le isole minori e con l’Elba.

A fronte del grosso “buco” della Tirrenia nei confronti di Toremar, e della mancanza di garanzie formalizzate da parte dello Stato, anche gli 11 armatori che avevano inviato alla Regione Toscana le manifestazioni di interesse per rilevare la compagnia regionale si sono in buona parte presi una pausa di riflessione. E c’è la concreta possibilità che la Regione debba sobbarcarsi l’onere della gestione di Toremar ancora per un anno o quasi: con il dato positivo che fino ad oggi, grazie all’accurato operare del commissario Roma, la compagnia è in attivo e fatti salvi i crediti pregressi può farcela da sola. Ma fino a quando?

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Pubblicato il
2 Ottobre 2010

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