Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il bene e il meglio

LIVORNO – Il mare, ovvero la culla della vita per dirla in termini aulici: l’orizzonte quotidiano, per tanti di noi che ci lavorano sopra o intorno. Ma sotto? Per fortuna, stiamo cominciando davvero a chiedercelo con cognizione di causa, e anche cominciamo a cercare di rimediare agli errori, piccoli e grandi, che sono stati fatti e che qualcuno ancora fa.

L’immagine qui sopra va letta in negativo ma anche, per fortuna, in positivo. È un’operazione di Marevivo – l’associazione ambientalista nata nel 1985 dalla volontà di due donne d’acciaio, Rosalba Giugni e Carmen di Penta – che punta a liberare i fondali dalle reti abbandonate: spesso trappole mortali per ogni genere di abitante del mare e qualche volta anche per gli uomini. Lungo le nostre coste ce ne sono, purtroppo, centinaia di chilometri: e abbiamo visto anche su queste pagine immagini ributtanti di capodogli, delfini, tartarughe e altri animali marini uccisi per esservi incappati.

[hidepost]

Perché ci occupiamo di tutto questo? Perché, sensibilità personali a parte, l’anno che sta arrivando è stato proclamato formalmente da ONU e FAO l’inizio del decennio per il ripristino dell’Ambiente. Dal 2021 al 2031 saranno questi i temi che guideranno le politiche mondiali dello sviluppo sostenibile.

Augurandoci che non siano quasi soltanto parole, dovremo e vorremo seguire le iniziative concrete anche e specialmente per il mare e sul mare. Di progetti ce ne sono a iosa. Di fatti un po’ meno, ma ci sono anch’essi: e come sempre, l’armamento mondiale non ha aspettato i proclami, visto che da pochissimi anni sta rivoluzionando le proprie navi, adottando nuovi carburanti e nuove vernici antivegetative, studiando per il prossimo futuro ulteriori balzi in avanti (l’idrogeno ma anche il vento e addirittura il ritorno alla vela oceanica). Di questi tempi c’è anche un risveglio dei porti nazionali sul “cold ironing”, ovvero sulle banchine elettrificate per dare corrente alle navi all’ormeggio: il porto livornese, che è stato il primo in Italia (e crediamo sia ancora l’unico) ad avere un impianto funzionante di “cold ironing” ha subìto pesanti ironie per questo fatto, salvo il risveglio attuale di altri scali. Siamo avanti con i tempi, visto che ci sono pochissime navi già in grado di utilizzare questi impianti? Forse sì e forse occorreranno dei correttivi. Ma intanto ci abbiamo creduto e l’abbiamo fatto. Si farà certo meglio in futuro: ma dice il saggio che il meglio, qualche volta, è nemico del bene. Per ora, accontentiamo di quest’ultimo.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Ottobre 2020

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio