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Il dramma nel dramma: le morti sul lavoro

Dalla segreteria provinciale della Federazione di Livorno del PCI riceviamo:

Oggi durante la crisi pandemica, con il calo dell’occupazione e la riduzione del monte ore lavorate, c’è un dato che continua a salire: sono le morti sul lavoro, una vera e propria strage che passa sotto silenzio e nell’indifferenza generale.

Silenzio che a volte viene squarciato da casi come quello di Prato con la morte dell’operaia di ventidue anni madre di un bambino piccolo: casi che colpiscono l’opinione pubblica, e accendono i riflettori su un modo di produrre disumanizzato a cui questo sistema iperliberista ci ha assoggettato, imponendo ritmi di produzione sempre più elevati e culturalmente negativi, tanto che non siamo più in grado di formulare un pensiero alternativo, una visione di classe diversa da quella che ci viene disegnata e confezionata.

Come Partito Comunista italiano Federazione di Livorno per tutti questi motivi e perché questo squarcio aperto da queste triste vicenda non rimanga fine a se stesso, ma produca un mutamento nelle coscienze in primo luogo dei lavoratori, abbiamo aderito allo sciopero indetto dall’unione sindacale di base USB e abbiamo invitato tutti i gli iscritti e simpatizzanti ad aderire all’iniziativa.

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Morire sul lavoro, per un proprio errore o per errori altrui, è una tragedia che colpisce quasi sempre chi opera sulla parte più bassa della scala gerarchica, dove si opera con le mani, con le braccia in luoghi già in partenza pericolosi. La tragica fin della ragazza madre di Prato, uccisa in modo orribile per essere rimasta impigliata da un rullo che avrebbe dovuto fermarsi, colpisce l’opinione pubblica più di altre morti di questi stessi giorni: un operai schiacciato da un carico rovesciato, un altro asfissiato in una cisterna…Eppure esistono tecnologie nemmeno troppo sofisticate che dovrebbero garantire la sicurezza delle persone anche in caso di errori delle macchine o delle persone stesse. Purtroppo non è con gli scioperi di qualche ora che si rimediano questi problemi ma intensificando i controlli e prima di tutto con una adeguata formazione chi lavora in condizioni di possibile pericolo. Partiti e sindacati fanno davvero tutto il possibile in questo campo?

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Pubblicato il
12 Maggio 2021

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