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Quel mondo alieno che c’invade

Nella foto: Due esemplari trovati tra merci allo sbarco: un membracide e una mosca foride, che deposita uova sotto la pelle anche degli uomini.

C’è un pericolo in crescendo che pare sia sottovalutato dai più: ce lo segnala una nota via mail di un gruppetto di lavoratori portuali di Livorno, che a quanto pare ha avuto a che fare con questi “alieni”.

Vogliamo apprezzare l’impegno di chi gestisce il porto sui temi della sicurezza, con corsi di preparazione e adozione di sempre nuove risorse per garantirci contro gli incidenti in banchina. Però il problema è più vasto: poco si sta facendo, secondo noi, per garantirci da una vera e propria invasione di bestiacce nei carichi sfusi o in pallet provenienti da paesi della fascia tropicale. E non si tratta solo di serpenti o altri rettili facilmente identificabili abili, ma anche e specialmente scorpioni, insetti velenosi, ragni altrettanto velenosi e simili. A volte non bastano guanti e indumenti speciali…

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La nota continua elencando i casi che si sono verificati anche di recente. Ed apre il discorso su un problema che esiste, certamente non solo nel porto di Livorno. A che la Guardia di Finanza del colonnello Antuofermo aveva già portato in evidenza, provvedendo gli addetti ai controlli di guanti speciali oltre che di lezioni su come garantirsi. È peraltro difficile trovare un rimedio assoluto. A volte non basta la disinfestazione delle merci – che pure viene fatta anche con professionalità – perché certi pericolosi insetti si annidano dentro recessi a prova di spruzzate. Forse l’ideale sarebbe utilizzare veri e propri locali chiusi dove fare una disinfestazione duratura e letale: ma la catena logistica non tollera tempi lunghi. Disinfestare all’imbarco, in Africa come in Sudamerica o nel Far East? Facile a dirsi, ma non a farsi. Forse l’unica difesa è quella che comporta indumenti adatti, maschere facciali e guantoni. Anche se lavorare in queste condizioni, specie d’estate. È una tortura…

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Pubblicato il
10 Giugno 2023

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