Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

“Salva Italia” i sistemi e la concorrenza

ROMA – I principi sono tutti condivisibili: anzi, aprono alle speranze. Così l’articolo 46 del decreto “Salva Italia”, che inquadra i necessari “collegamenti infrastrutturali e la logistica portuale” ipotizza anche interventi diretti delle Autorità Portuali per costituire sistemi logistici con le istituzioni del territorio e i gestori delle ferrovie.

[hidepost]

Riportiamo qui di seguito i quattro commi dell’articolo 46 in questione, sottolineando che si tratta, come si capisce bene, di affermazioni di principio più che di progetti, in quanto al momento non ci sono direttive specifiche perchè questa parte del decreto produca immediati risultati.

Il testo:

1. Al fine di promuovere la realizzazione di infrastrutture di collegamento tra i porti e le aree retro portuali, le Autorità Portuali possono costituire sistemi logistici che intervengono, attraverso atti d’intesa e di coordinamento con le Regioni, le Province e i Comuni interessati nonché con i gestori delle infrastrutture ferroviarie.

2. Le attività di cui al comma 1 devono realizzarsi in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa comunitaria, avendo riguardo ai corridoi transeuropei e senza causare distorsione della concorrenza tra i sistemi portuali.

3. Gli interventi di coordinamento devono essere mirati all’adeguamento dei piani regolatori portuali e comunali per le esigenze di cui al comma 2, che, conseguentemente divengono prioritarie nei criteri di destinazione d’uso delle aree.

4. Nei terminali retro portuali, cui fa riferimento il sistema logistico, il servizio doganale è svolto dalla medesima articolazione territoriale dell’amministrazione competente che esercita il servizio nei porti di riferimento, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Sembra particolarmente teorica, almeno alla luce dell’attualità, quella coda dell’articolo 2 in cui si chiede che i “sistemi logistici”, che devono nascere avendo riguardo ai corridoi transeuropei (e anche su questi ci sarebbe da dire, essendo in gran parte ancora solo teorizzati) non devono causare distorsione della concorrenza tra i sistemi portuali. Un principio che per qualcuno potrebbe risultare difficile da inquadrare in una filosofia dell’UE che tende al libero mercato e quindi alla concorrenza come elemento di affinamento di tutte le offerte, anche nelle strutture della logistica.

Ma forse ci sarà tempo e modo per chiarirci meglio le idee.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Dicembre 2011

Potrebbe interessarti

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio