Crociere? Margaritas ante porcos…
LIVORNO – Davvero, le crociere sembrano diventate la grande speranza del porto labronico; anche se Msc l’anno prossimo, come abbiamo giù scritto, sospenderà la sua “crociera di testa”; anche se la settimana scorsa ben sette navi e diecimila croceristi si sono trovati sparpagliati tra contenitori e rinfusi, senza ordine né adeguata accoglienza; anche se da due anni si aspetta di capire quando davvero si vorrà razionalizzare questo flusso. Insomma, per dirla alla San Matteo: margaritas ante porcos (ovvero le perle ai porci).
[hidepost=]
Ingeneroso, offensivo? Nemmeno tanto: il problema si dibatte da anni e da anni non si riesce a prendere una decisione per un porto delle crociere che sia degno di questo nome e di quanto le compagnie di navigazione si aspettano. Di proposte ne abbiamo sentite tante: la calata Orlando raddrizzata e allungata (non basterebbe ma sarebbe già qualcosa); l’ex banchina 75 dragata e allungata (ma l’Authority è convinta che debba andare alle riparazioni navali, una specie di Araba Fenice legata a sua volta al destino assai poco chiaro e continuamente rinviato del bacino di carenaggio); persino la trasformazione del bacino di carenaggio in quattro grandi e adattabili moli da crociere, creandovi finalmente (previo spostamento anche del bacino galleggiante) quattro o cinque (compresa la 75) attracchi adatti anche alle supernavi e immediatamente collegabili con il centro della città.
Il problema è che le proposte rimangono le proposte: e le grandi navi continuano ad essere sparpagliate sulle banchine commerciali. Anche la soluzione dell’alto fondale, che poteva essere logica almeno come punto di partenza, sta subendo l’ennesimo compromesso alla livornese: si alle crociere ma la concessione rimane alla Cilp, che a sua volta mantiene sulla banchina depositi per i forestali assai poco compatibili con le crociere, e che inoltre chiede – non senza una logica – di poter operare per le forniture e il catering, contro i pareri congiunti della Porto 2000 e dell’Authority. Così, nel mentre la Cilp sta mobilitando i propri legali – si parla di un ricorso al Tar contro la delibera dell’Authority di tagliarla fuori dal suddetto settore – la Porto 2000 rimane impantanata in una pseudo-tenda come stazione per le crociere di testa e manca ogni strategia a breve termine per dare la giusta e decorosa accoglienza ai croceristi.
Le colpe? Non sta a noi individuarle: certo è che Livorno rischia di giocarsi a breve uno degli assets più in crescita in questo periodo di crisi a favore di altri porti – leggi prima di tutto La Spezia – che stanno dotandosi di strutture adeguate sia per le navi che per i croceristi. Per la prossima stagione gli spezzini avranno una mega-stazione crociere con attracchi dedicati, verde a profusione e collegamenti privilegiati non solo con la città ma anche – guardacaso – con le città d’arte della Toscana. Possibile che a nessuno a Livorno, come si dice in volgare, bruci il sedere quel tanto di smetterla di rimandare alle calende le necessarie scelte pianificatorie?
Antonio Fulvi
[/hidepost]