Autunno freddo per i porti Genova tra i pochi a crescere
Sono i containers a fare la differenza mentre per le altre merci è generalizzata la caduta dei terminal reefer e l’incremento dei forestali
GENOVA – Il primo bilancio alla chiusura delle ferie estive non è positivo per i traffici containers dei principali scali italiani. Come avevamo anticipato, La Spezia ha segnato il passo, con una perdita del 10,45% nel principale terminal, il LSTC del gruppo Contship, che ha fermato il movimento del primo semestre a 485.745 Teu, solo controbilanciata dai piccoli incrementi dei due terminal minori.
[hidepost]Anche Savona, causa lo spostamento dei traffici di Hamburg Sud a Genova, ha registrato un semestre negativo, con la perdita del 22,1% dei totali containerizzati (in tonnellate). Traffici in calo, anche se non drammatico, su Ancona, su Livorno e su Piombino, che però ha confermato un agosto “fiammeggiante” per il movimento dei passeggeri con l’Elba.
In controtendenza sui containers sembra essere nel primo semestre solo Genova, che ha capitalizzato l’arrivo di Hamburg Sud ma ha anche saputo gestire bene i traffici con il Far East delle compagnie orientali. Nei primi sei mesi dell’anno il traffico dei container ha registrato un +14,2% e nel solo mese di luglio l’incremento è stato del 16,1%, confermando un trend positivo che è particolarmente importante in momenti in cui anche l’export cinese – che rappresenta uno dei “motori” più significativi dello shipping mondiale – ha cominciato a rallentare.
In una analisi più dettagliata, si distinguono comparti che tirano anche al di fuori del principale business dei container, e altri che invece stentano. A tirare nei porti che hanno sposato questa specializzazione, tornano ad essere in attivo i forestali (a Savona sono cresciuti del 7%) che sono in aumento anche a Livorno (+5%), mentre sono in difficoltà i terminal dell’ortofrutta, con picchi di caduta nei terminal specializzati (Savona e Livorno soffrono) dovuti sia alla contrazione dei consumi, sia in particolare alla chiusura (temporanea?) di alcuni mercati di produzione del nord Africa (Egitto) e al cambio di modalità di trasporto dalle navi reefer ai container.
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