Authorities la scelta del non fare
ROMA – Sarà anche la politica “del fare”: ma sulle scelte che dovrebbero essere state già fatte per le Autorità portuali scadute, il “fare” è ancora una pia speranza.
[hidepost]Della serie: ma il governo che aspetta a nominare i nuovi presidenti? Forse vale l’ironica considerazione del Giusti in “Sant’Ambrogio” quando punzecchiava Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco ipotizzando che il suo cervel / Dio lo riposi / a tutt’altre faccende affaccendato / a queste cose è morto e sotterrato…
Abbiamo già visto che il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi è determinato, preparato ed anche interessato – almeno così sembra – alla portualità. Il tavolo permanente al ministero ne è la prova. Però non si decide a nominare i nuovi presidenti. Rumoreggiano a Napoli, dove scade anche il mandato di commissario dell’ex presidente ammiraglio Luciano Dassatti. Bofonchiano ad Ancona, dove sta succedendo lo stesso con Canepa. A Catania addirittura gli enti hanno indicato le terne, tutto l’iter è stato compiuto ma nessuna decisione viene da Roma. E per chiudere, a Piombino sono scaduti tutti i termini ma gli enti locali non hanno nemmeno deciso le terne: roba che in tempi normali avrebbe comportato il commissariamento manu militari da parte del ministro. E così via.
Tutte conseguenze di una sinecura del ministro, del ministero, del governo? Sembra superficiale risolvere così la faccenda. Ci sono le commissioni parlamentari che ancora faticosamente si mettono insieme: ma c’è, specialmente, il sospetto che dalla strana coalizione che regge il governo – Pd e Pdl insieme, il diavolo e l’acquasanta… – escano veti incrociati su questo e su quello. Una riffa, come al solito. E con il governo che vive alla giornata, tutto preso a sopravvivere, anche le scelte dei presidenti delle Port Authorities possono sembrare pericolose. Da rinviare a tempi migliori: che per la politica sono in genere l’agosto, quando l’opinione pubblica è distratta, o comunque quando se c’è da fare la frittata, la frittata sia stata fatta.
Populismo? Può darsi. Però delle due l’una: o le presidenze delle Autorità portuali sono solo un poltronificio come gli altri, e si può aspettare senza danni; oppure non si è capaci di prendere decisioni che possono creare tensioni politiche locali e si aspetta anche se si fanno danni. E noi, popolo bove, come le stelle del romanzo di Cronin, stiamo a guardare…
Antonio Fulvi
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