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GNL come fuel navale

GENOVA – “Il GNL è un’importante opportunità che l’Italia deve cogliere anche per il trasporto marittimo se intende perseguire politiche ambientali realmente efficaci. È necessario perciò che le Istituzioni intervengano al più presto per creare infrastrutture adeguate al suo corretto sviluppo”.
[hidepost]Così Paolo Dal Lago, presidente di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore distribuzione di GPL e di GNL, intervenendo al Port&Shipping Tech, il forum internazionale dedicato all’innovazione tecnologica per lo sviluppo del cluster marittimo, che si è tenuto a Genova.
Al centro del dibattito la proposta di direttiva europea per lo sviluppo dei carburanti alternativi (tra cui GPL e GNL), in vista dell’obiettivo fissato per il 2050: ridurre del 60% la quota dei gas con effetto serra.
In particolare è stato approfondito il piano d’azione per lo sviluppo del GNL nel trasporto marittimo, grazie al quale sarà possibile raggiungere risultati considerevoli non solo in termini ambientali, ma anche di efficienza: una volta refrigerato e liquefatto, infatti, il volume del GNL si riduce di ben 600 volte, permettendone così di immagazzinare una grande quantità in poco spazio, garantendo più autonomia di navigazione. Dal punto di vista della logistica, se mantenuto allo stato liquido e refrigerato, il GNL, come il GPL, può essere stoccato in appositi contenitori e messo direttamente al servizio di utenze non raggiunte dalla rete del gas naturale.
GPL e GNL sono fonti energetiche analoghe per molti aspetti: hanno un basso impatto ambientale offrendo al contempo un’elevata densità energetica; hanno inoltre una notevole versatilità di impiego, sia come combustibili sia come carburanti per il trasporto.
Tuttavia, se a livello nazionale il GPL può contare su una discreta rete di infrastrutture che ne permettono l’approvvigionamento e la diffusione, lo stesso non si può dire del GNL.
“Considerate le notevoli potenzialità di questa risorsa energetica – ha dichiarato Dal Lago – è necessario che vengano adottati al più presto i provvedimenti e gli indirizzi politici idonei a garantire lo sviluppo delle infrastrutture di approvvigionamento e dei mercati di distribuzione a seconda delle varie tipologie di utilizzo, nonché a costruire un quadro normativo di riferimento adeguato dal punto di vista tecnico”.
Un primo passo è stato compiuto: i Vigili del Fuoco hanno introdotto nell’ambito normativo nazionale una linea guida tecnica per la realizzazione e la gestione sicura di impianti stradali per il rifornimento di gas naturale compresso alimentati da serbatoio criogenico di GNL. Sono stati inoltre costituiti gruppi di lavoro nell’ambito ISO (International Organization for Standardization) e CEN (European Committee for Standardization) per aggiornare le norme esistenti e per crearne di nuove in merito alle specifiche costruttive previste per le autobotti criogeniche di GNL, per gli impianti stradali e per i serbatoi per auto. “L’associazione continuerà a seguire attivamente le fasi di sviluppo del GNL sia a livello europeo sia a livello nazionale” ha concluso Dal Lago “con l’auspicio che le Istituzioni comprendano le potenzialità di questo prodotto e diano il proprio contributo, affinché non venga persa un’importante opportunità di sviluppo per il nostro Paese”.

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Pubblicato il
2 Ottobre 2013

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