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Per Porto Tolle appello di Cisl-Reti

Auspicato lo smantellamento del vecchio in vista dei progetti futuri

ROMA – La centrale Enel di Porto Tolle – dice una nota di Cisl Reti – continua ad essere oggetto di inchieste della magistratura, più o meno eclatanti, mentre poco o nulla si decide per gli interventi necessari, in un sito industriale importante, che potrebbero garantire bonifica, sicurezza ambientale, sviluppo e lavoro.
[hidepost]E’ quanto sottolinea il segretario generale della FLAEI-Cisl Carlo De Masi in merito alla notizia rilanciata dall’edizione on line del Corriere della sera circa le eclatanti richieste di condanna avanzate dal pubblico ministero nei confronti degli amministratori delegati, nonché di un folto gruppo di dirigenti Enel.
“Non intendiamo minimamente entrare nel merito delle inchieste ambientali – precisa De Masi – sebbene queste finiscano molto spesso in nulla di fatto creando solo allarme sociale e compromettendo progetti industriali più di quanto alla fine producano in termini di reale tutela dell’ambiente. Lo sviluppo ecosostenibile è per noi un principio inderogabile, d’altro canto è senza dubbio possibile dar vita a progetti e scelte industriali moderne e innovative nel pieno rispetto del territorio, dell’ambiente e delle popolazioni”.
“Auspichiamo che della centrale Enel di Porto Tolle si parli per fatti concreti, oltre che per le inchieste. Concreta è l’opportunità – ribadisce il segretario generale – di realizzare lo smantellamento di una parte dell’impianto ormai obsoleto attraverso imprese locali. Questo progetto a costo zero per l’Enel conseguirebbe il duplice obiettivo di garantire da un lato lavoro per centinaia di addetti, finanziato con il riciclo di larga parte dei materiali e degli impianti da dismettere, dall’altro una seria bonifica ambientale e messa in sicurezza, con positive ricadute sia per i futuri progetti del sito industriale sia per le collettività locali”.
“Ci auguriamo che questo progetto sostenuto dalla FLAEI e dalla Cisl – prosegue De Masi – possa trovare immediati sviluppi, creare nuova occupazione, uscire dal circolo vizioso di quei progetti industriali che si arenano per il susseguirsi di variegate forme di opposizione, di indagini della Magistratura e di pastoie burocratiche, nel caso specifico una nuova procedura di VIA”.
La centrale Enel di Porto Tolle merita, come altri siti in Italia, soluzioni tangibili che superino – conclude il segretario generale della FLAEI – lo stallo prolungato capace di produrre solo danni per i lavoratori, per le imprese, ancor più per le comunità locali ed il territorio.

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Pubblicato il
1 Febbraio 2014

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