“Porto 2000” sotto duro attacco dell’Autorità per la Concorrenza
Una “segnalazione” all’Autorità portuale di Livorno e al ministero delle Infrastrutture apre un nuovo scenario sullo scalo labronico – Un richiamo anche per accelerare la privatizzazione come chiede la legge 84/94
ROMA – Se non è un ciclone, poco ci manca. Potrebbe avere questo effetto il parere/segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato inviata a metà febbraio all’Autorità portuale livornese e al ministero delle Infrastrutture e Trasporti sui servizi di assistenza alle navi da crociera operati dalla “Porto 2000”. Un documento ad oggi riservato, che nasce a seguito “delle segnalazioni inviate da alcuni operatori” sull’offerta di servizi alle navi da crociera e anche sul regime concessorio esistente nel porto labronico; e sul quale documento risulta che l’Authority di Giuliano Gallanti stia studiando risposte concrete ed operative: che potrebbero comportare significativi cambiamenti sia per i servizi della “Porto 2000” alle navi da crociera, sia sullo stesso regime concessorio.
[hidepost]Cambiamenti peraltro sollecitati da tempo anche attraverso lo studio marittimista dell’avvocato Luciano Canepa da importanti operatori livornesi nell’ambito delle crociere.
Siamo, per adesso, alle indiscrezioni filtrate dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti che a sua volta dovrà intervenire su palazzo Rosciano: perché la “segnalazione” dell’Autorità garante di per se non è strettamente vincolante per legge, ma comporta il rischio – sottolineano gli esperti – che se non applicata possa far incorrere le istituzioni non adempienti all’accusa di procurato danno erariale.
I punti “sanzionati” dall’Autorità garante sarebbero due. Il primo: la concessione demaniale alla “Porto 2000” concessa nel 2000 e rinnovata nel 2006 fino al 2019, è stata assegnata senza alcuna “procedura ad evidenza pubblica”, ovvero senza gara: il che distorcerebbe i corretti meccanismi di mercato. E qui c’è nel documento dell’Autorità garante della Concorrenza un richiamo a una selezione dei concessionari “che deve essere informata a criteri oggettivi, trasparenti e non discriminatori” con la durata delle concessioni stesse “ rigorosamente definita in maniera da perseguire l’equilibrio economico-finanziario degli investimenti del concessionario senza però rinviare per tempi eccessivamente lunghi il confronto concorrenziale”. In altro passaggio si bacchetta la proroga automatica delle concessioni “che non consentirebbe di cogliere i benefici che deriverebbero dalla periodica concorrenza per l’affidamento attraverso procedure di evidenza pubblica”.
Un siluro anche contro l’attività della “Porto 2000” sui servizi alle navi da crociera “che si configurano più propriamente come servizi turistici (assistenza al passaggio di frontiera/dogana, servizi di navetta, eccetera) nonché contro “l’aver assunto il ruolo di interlocutore esclusivo della Capitaneria di porto nella richiesta di accosti da parte delle stesse navi da crociera”. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza i servizi per le navi da crociera non sono strettamente connessi alla gestione della stazione marittima e pertanto non possono essere offerti in esclusiva dalla Porto 2000”.
Infine la segnalazione ricorda anche l’urgenza della privatizzazione, in quanto l’attuale proprietà (72,18% all’Autorità portuale e 27,82% alla Camera di Commercio) rappresenta “violazione delle disposizioni di cui all’art. 23 comma 5 della legge 84/94”.
Conclusione della nota: “Si auspica che l’Autorità portuale voglia tenere in debita considerazione i contenuti della presente segnalazione”. Ora la parola a Palazzo Rosciano.
A.F.
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