Due sfide italiane per il GNL alle navi con aree-pilota in Tirreno ed Adriatico

Con la tecnologia dei motori ormai matura e con le esperienze avanzate nel Baltico parte la proposta di creare due zone aperte quasi unicamente alle navi a gas, anche per controbattere la concorrenza in arrivo da Spagna, Francia e Croazia

Nella foto: (da sinistra) Orlandini, Aliperta e Tellkamp.

ROMA – L’Europa corre verso la graduale sostituzione dei tradizionali carburanti per i motori dei mezzi pesanti di trasporto – camion ma anche navi – con il gas naturale liquefatto GNL: e come spesso accade, l’Italia è in ritardo, sia sul mare che per terra. Il punto è stato fatto in due giorni di Conferenza all’Auditorium Antonianum di Roma, con la partecipazione non solo dei più importanti costruttori di motori navali (Rolls Royce e Wartsila) ma anche dei registri navali, esperti dell’US Navy, specialisti giuridici della commissione europea e rappresentanti delle associazioni di settore, da Assogasliquidi ad Assocostieri, dalle Capitanerie di porto ai tecnici ministeriali e agli ambientalisti di Marevivo.
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