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Tornata in servizio la “Scialoja” unità scientifica delle Capitanerie

E’ attrezzata con sofisticati strumenti di monitoraggio del mare – La vigilanza dell’Arcipelago toscano

La motovedetta “Scialoja” rimessa a nuovo.

LIVORNO – Dopo circa sei mesi di lavori straordinari, torna in porto a Livorno la motovedetta CP 406, “Antonio Scialoja”. L’unità navale è stata restituita ai propri compiti operativi dopo rilevanti interventi allo scafo e alle parti strutturali più importanti, effettuati a Gaeta. L’ammiraglio Arturo Faraone, direttore marittimo della Toscana ha voluto salutare il rientro dal cantiere di “Nave Scialoja”, riunendo il comandante ed il suo equipaggio, insieme ad alcuni ufficiali della Guardia costiera. A bordo della CP 406, durante una breve uscita inaugurale, l’ammiraglio ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita del progetto, contribuendo a rimettere a nuovo la motovedetta, fiore all’occhiello della Capitaneria livornese e del Corpo delle Capitanerie di porto, per la particolare tipologia d’impiego quale “unità scientifica”.
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L’ammiraglio Faraone saluta la “Scialoja” al suo rientro a Livorno.

La “Scialoja”, infatti, dal 2008 è diventata un vero e proprio laboratorio galleggiante, attrezzato appositamente con sofisticati strumenti di monitoraggio del mare, per effettuare missioni per la salvaguardia dell’ecosistema, soprattutto nell’ambito dell’Arcipelago toscano e del Santuario dei cetacei, nonché numerose campagne didattiche a favore del personale del Corpo, tra cui gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno che acquisiscono un’adeguata formazione in materia ambientale, settore nel quale le Capitanerie sono ormai da diversi anni impegnate.

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Pubblicato il
26 Aprile 2014

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