Sull’Adriatico e Ionio zolfo 0,10% dal 2018
Un impegno per qualificare quei mari come aree SECA – Il problema degli stati rivieraschi a Est
ROMA – Come già pubblicato, è entrato in vigore in Italia il dlgs n. 112 del 16 luglio 2014 sul contenuto di zolfo dei combustibili marittimi.
[hidepost]Al testo originale del governo nell’art. 1 che fissa i limiti di zolfo, è stata aggiunta la seguente frase: “Dal 1º gennaio 2018 per il mare Adriatico e il mare Ionio e dal 1º gennaio 2020 per le altre zone di mare, si applica un tenore massimo di zolfo pari allo 0,10% in massa, a condizione che gli Stati membri dell’Unione europea prospicienti le stesse zone di mare abbiano previsto l’applicazione di tenori di zolfo uguali o inferiori”.
Visto come si erano messe le cose – è il commento di chi sostiene con forza l’avvio di un maggiore utilizzo del gas naturale liquefatto anche per il combustibile delle navi – sembra un risultato più che accettabile e che premia il lavoro della commissione parlamentare, della relatrice Giovanna Sanna, del presidente Realacci e del sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo.
A questo punto occorre – si afferma ancora in una nota – che il Governo si impegni ad avviare la procedura per qualificare l’Adriatico e lo Ionio come aree SECA in ambito IMO-ONU entro il 1º gennaio 2018. E lo stesso per tutto il Mediterraneo entro il 1º gennaio 2020. L’obiettivo è anche quello di attivarsi nell’ambito dell’iniziativa “Macroregione adriatico-ionica”. La strada indicata è oggi quella di coinvolgere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gozi, responsabile del programma del semestre europeo, e il sottosegretario agli Esteri Lapo Pistelli.
Anche se il ruolo dell’Italia sarebbe stato ben più forte se avesse assunto la decisione senza condizioni e in parallelo lavorato per avere le stesse condizioni dagli altri Paesi rivieraschi – viene sottolineato da Diego Gavagnin che si batte da tempo per il GNL sul mare – il coinvolgimento dell’IMO e della Commissione europea sulla base del dlgs 112/2014 sembra comunque una eccezionale opportunità per far acquisire all’Italia un ruolo leader delle politiche ambientali marine del Mediterraneo nei prossimi anni.
A breve arriveranno analoghe direttive sul tenore degli NOx e della qualità dell’aria da traffico terrestre. Attesa anche quella sulle infrastrutture per il rifornimento di combustibili alternativi al petrolio, sulla quale si sta lavorando da tempo anche a livello di governo e di commissioni.
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