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Marina resort emendamento sull’IVA al 10%

ROMA – Dopo l’approvazione lo scorso anno della norma, chiesta da UCINA Confindustria Nautica in accordo con Assomarinas e Assonat, che riconosce i Marina resort quali strutture turistico-ricettive all’aria aperta – definizione che consente l’applicazione dell’IVA al 10% sugli ormeggi a breve – è stato depositato l’emendamento alla Legge di Stabilità per la messa a regime del provvedimento, la cui copertura finanziaria scade al 31 dicembre prossimo.
[hidepost]“Abbiamo iniziato questo percorso, che consideriamo fondamentale per il rilancio della nautica da diporto con il rientro di molte unità attualmente ormeggiate all’estero e la ricostruzione di un’atmosfera di fiducia – ha dichiarato Carla Demaria presidente di UCINA – insieme alla nostra associata Assomarinas e ad Assonat. Sappiamo che il cammino della Legge di Stabilità è lungo e complicato: per questo, insieme, chiediamo al Governo di dare il via libera a questa norma, che ha già dimostrato di sollecitare economia ed occupazione nel settore”.
L’iniziativa si inserisce in un nuovo rapporto della nautica con la politica e le istituzioni – che ha visto diverse iniziative promosse da UCINA, da ultimo il convegno sulla filiera nautica organizzato presso la Camera dei Deputati dal Gruppo del PD e la successiva approvazione della Legge delega di riforma del Codice della nautica – e la volontà di accrescere la partnership nelle azioni comuni di sostegno alla filiera nautica.
“Ringrazio i Gruppi del Partito Democratico e di Area Popolare per il sostegno manifestato all’emendamento sui Marina resort – ha aggiunto Carla Demaria – In particolare, per il PD, il presidente al Senato, Zanda, e i senatori Fabbri, Filippi e Ranucci, il presidente alla Camera, Rosato, e gli onorevoli Arlotti e Tullo, e, per AP, il senatore Di Biagio e l’onorevole Garofalo, il presidente onorevole Lupi e il vicepresidente senatore Marino”.
Intanto il monitoraggio effettuato dall’Osservatorio Nautico Nazionale al 30 settembre 2015 ha rilevato un aumento del 4% degli ormeggi in transito, pur alla prima applicazione nella scorsa stagione della norma sui Marina resort. “Se riportassimo in Italia le 40.000 barche fuggite in seguito alle politiche dell’Esecutivo Monti – si legge nell’analisi – potrebbero crearsi oltre 11.600 nuovi posti di lavoro nell’indotto e nei servizi nautici”.
La nautica da diporto ha un moltiplicatore dell’occupazione di 7,4 – come affermato dall’indagine svolta da Symbola Fondazione per le qualità italiane e presentata allo scorso Salone Nautico di Genova – e attiva 181.000 posti di lavoro considerando l’intera filiera. “La portualità turistica ne è uno snodo fondamentale”, ricordano i presidenti di Assomarinas, Roberto Perocchio, e di Assonat, Luciano Serra, e per troppo tempo è stata misconosicuta dalle istituzioni”.

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Pubblicato il
14 Novembre 2015

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