“Sommergibili e sottomarini italiani 1945-2016”
di Michele Cosentino (Edizioni Storia Militare, Dossier)
Più che un libro, questa volta si tratta di due corposi “Quaderni”, ciascuno di oltre 130 pagine a colori) riccamente illustrati anche da disegni tecnici e schede, che rappresentano la iniziativa editoriale collaterale del bimestrale “Storia Militare”, ben nota pubblicazione fondata e a lungo diretta da Erminio Bagnasco, oggi firmata da Maurizio Brescia.
Reperibile in edicola o su abbonamento, la serie dei Dossier di “Storia Militare” è giunta alle soglie del n.30 con questo doppio “Quaderno” dedicato ai sommergibili e ai sottomarini italiani, partendo dai primi battelli ceduti dalla US Navy nell’immediato dopoguerra fino al recentissimo “Venuti” (U 212-A) oggi in fase di consegna da Fincantieri alla Marina Militare. L’autore del corposo studio, il contrammiraglio Michele Cosentino, è da considerarsi insieme ad Erminio Banasco uno dei più noti specialisti della storia dei mezzi subacquei italiani. La sua analisi sull’evoluzione progettuale e costruttiva dei sottomarini (oggi il concetto di sommergibile appare largamente superato) si spinge nelle oltre 260 pagine dei due volumi anche su dettagli un tempo da considerare classificati. E i testi sono illustrati da fotografie di interni, di dettagli anche tecnici, e di vita vissuta a bordo che rappresentano nell’insieme un unicum di grande valore.[hidepost]
Non mancano anche resoconti di operazioni svolte dai nostri battelli subacquei, di esercitazioni con le altre marine, di esperimenti e di successi (ma anche insuccessi) dell’industria nazionale per adeguarsi ai sempre più complessi standard della guerra subacquea. Con un episodio forse minore, ma che testimonia il buon addestramento dei nostri equipaggi: quello che si verificò nel golfo di Taranto nel lontano 1982 quando il nostro “Da Vinci” scoprì, inseguì e costrinse ad uscire dalle acque territoriali un sottomarino sovietico, probabilmente un “Victor” a propulsione nucleare, che si era introdotto furtivamente sfiorando i fondali fino nei pressi della nostra base militare marittima.
Interessante e aggiornatissima l’iconografia sui due ultimi sottomarini italiani, in fase di consegna da Fincantieri sulla base del progetto tedesco degli U 212 “Batch 2” di cui il “Pietro Venuti” (nome della medaglia d’oro al valor militare, unico sottufficiale mai decorato alla memoria con il più alto riconoscimento) è il più recente.
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