Rossi in visita alla foce armata del Calambrone
FIRENZE – Un presidente della Regione, Enrico Rossi per la Toscana, che salta in macchina e va a ispezionare i lavori più importanti nel settore delle infrastrutture che la Regione stessa ha finanziato, portandosi dietro tecnici ed esperti. E’ questo il senso dell’ispezione fatta da Rossi due giorni fa sullo Scolmatore dell’Arno dalle aree pisane alla foce a mare, in corso di realizzazione nelle due dighe e nei dragaggi dalla Sales. Un’ispezione che ha consentito di confermare anche quanto scrivemmo qualche settimana fa sulle “porte vinciane” – un tema sul quale si è speso allo sfinimento anche il consigliere regionale livornese del Pd Francesco Gazzetti – sulla costruzione in corso d’opera delle nuove “porte” e la loro messa in servizio presumibilmente entro luglio con orari di apertura e chiusura rispettati grazie alla gestione controllata dall’Autorità regionale dei porti minori diretta dall’ingegnere livornese Fabrizio Morelli (che a sua volta istituirà una gara per la gestione diretta).
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Rossi è partito dalla cateratta San Biagio sull’Arno, ha ispezionato il consorzio di bonifica Basso Valdarno, l’impianto idrovoro alla Paduletta (con la presentazione del progetto Fiumi Coscienti) e i lavori sul tracciato dello Scolmatore. Particolarmente impegnativa la visita alla foce armata dello Scolmatore al Calambrone e al sito dove saranno riposizionate le “porte vinciane”. Con lui Marco Monaco, presidente del consorzio di bonifica 4, Giancarlo Vallesi (presidente consorzio di bonifica 5) e Francesco Pistone (Genio civile) più il segretario dell’Autorità regionale dei porti Morelli e il consigliere Gazzetti.
La foce armata, come scrivemmo di recente, è in avanzata fase di realizzazione, con la Sales che sta addirittura anticipando i tempi previsti. I due moli sono quasi completati, il dragaggio partirà dalla batimetrica di 3,5 metri fino al ponte stradale e sbloccherà finalmente il flusso idrico verso il mare. Rossi ha ricordato alla stampa che la Regione è impegnata per almeno 100 milioni all’anno (un miliardo circa in 10 anni) sulle opere di bonifica idrica e di infrastrutture logistiche sulla costa. Sulle “porte vinciane” solo un accenno polemico alla lunga stagione del loro blocco. “Anche i livornesi – ha detto – ci hanno messo del loro, e se io fossi stato il presidente della Autorità portuale le porte sarebbero state chiuse quando dovevano”. Con un evidente messaggio anche al presidente di oggi del porto: le “Porte” saranno nuove ma non basterà l’impegno della Regione.
A.F.
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