Visita il sito web
Tempo per la lettura: 5 minuti

Sebastiani (SIPoTra): Focus ragionato sulla trasportistica

Mario Sebastiani

ROMA – E’ stato presentato a Palazzo Montecitorio dal presidente Mario Sebastiani, con la partecipazione del ministro Graziano Delrio, il “Rapporto 2017” sulle politiche dei trasporti in Italia elaborato da SIPoTra, il think tank costituitosi nel 2013 che raccoglie i più influenti esperti nel settore. Tra i relatori il presidente della Commissione trasporti della Camera Michele Meta, il presidente del CNEL Tiziano Treu, il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno, il responsabile della direzione trasporti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Alessandro Noce e il presidente della Fondazione Astrid Franco Bassanini.

[hidepost]

Nel Rapporto – raccolto nel volume “Le Politiche del Trasporto in Italia” stampato da Maggioli Editore e disponibile anche sul sito dell’associazione www.sipotra.it – vengono analizzate con critica propositiva le tematiche fondamentali in una prospettiva di evoluzione del sistema globale italiano dei trasporti. Su quelle più inerenti alla portualità e alla logistica il presidente professor Sebastiani a margine del convegno ci ha concesso un’intervista.

Presidente, proprio in questi giorni inizia il lavoro della Conferenza nazionale di coordinamento delle AdSP: quali sono le vostre considerazioni ed indicazioni?

Il nostro Piano dei Porti e della Logistica è del 2015 e – differentemente da quello di altri paesi – prevede un orizzonte di breve periodo, ossia al 2020. Ciò comporta la necessità di riflessioni ulteriori sulle tendenze dei traffici marittimi che sempre di più vedranno da un lato la centralità dell’Asia nell’economia globale, mentre dall’altro si osserverà l’intensificarsi degli scambi fra l’Unione Europea verso l’economia del sud del Mediterraneo e verso l’Est Europa. Queste tendenze, che si stanno già manifestando, ma che con ogni probabilità sono destinate ad accrescersi, devono portare ad una riflessione e ad un aggiornamento del Piano dei Porti. E’ su questo punto che la Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di sistema Portuale dovrà fare la sua parte, apprestando scenari di lungo periodo sulla domanda prospettica elaborando in termini di costruzione, di priorità, ed anche di allocazione delle risorse nei porti, coordinando infine fra loro i vari sistemi portuali, a tutt’oggi ancora troppi ed alcuni dei quali di piccola dimensione.

Vedete con favore dunque la prevista riduzione delle AdSP?

Certo. In massima parte il coordinamento sarà necessario fra i diversi sistemi portuali piuttosto che all’interno dei sistemi portuali stessi. Ben venga quindi l’aggiornamento previsto fra circa due anni – considerando il periodo transitorio di tre anni – per l’ulteriore accorpamento dei sistemi portuali che faciliterà il coordinamento all’interno dei sistemi e fra i diversi sistemi. Altrettanto importante è che le risorse pubbliche si concentrino in investimenti nei porti principali per evitare duplicazioni e per aiutare la specializzazione per segmenti di mercato.

Tutto questo dovrebbe essere accompagnato dalla velocizzazione delle operazioni portuali, il che richiede tutta una serie di provvedimenti e in specie la digitalizzazione della catena logistica. La prossima entrata in funzione della piattaforma logistica nazionale dovrebbe consentire una forte riduzione dei tempi e quindi anche dei costi del trasporto sull’intera filiera, la semplificazione delle operazioni amministrative – ancora oggi lunghe e farraginose – una più chiara attribuzione dei ruoli delle varie autorità o organismi pubblici all’interno dei porti e la riduzione dei tempi di stazionamento delle merci nei porti. Relativamente a questo ultimo punto il sistema attuale ha ricavi che sono in funzione della durata dello stazionamento, il che rappresenta un incentivo ad essere inefficienti. Dovremmo invece fare in modo che i canoni pagati per le varie operazioni in porto (stazionamento, lavorazione, trasbordo etc) abbiano funzioni inverse alla loro durata, così da incentivare la rapidità dello svolgimento delle stesse.

Occorre inoltre implementare al più presto le iniziative infrastrutturali necessarie per velocizzare le vie di uscita e di entrata nei porti, soprattutto via ferrovia; ed in questo la riforma delle Autorità portuali ed il Piano nazionale dei porti e della logistica possono dare il necessario contributo.

Ci sono altre urgenze?

Il regolamento sulle concessioni dei terminal manca da diversi decenni ed invece occorre una migliore regolamentazione sia per la concessione ai terminalisti sia per il diritto di accesso a questi terminal da parte di terzi. E’ fondamentale affinché non ne soffra la concorrenza. Questo aspetto andrebbe assolutamente affrontato.

Nel Rapporto si propone una possibile Conferenza anche in relazione al tema dell’intermodalità.

Oggi con la riforma cominciamo ad andare verso una direzione di gerarchizzazione dei porti e la stessa cosa andrebbe fatta, proprio in una logica di rete, anche per gli interporti. Per questo è stata proposta l’idea di una Conferenza – non come luogo fisico ma come cabina di regia di coordinamento – sul tema degli interporti.

Come giudica il lavoro finora svolto dal MIT in ambito trasportistico e quali prospettive intravede?

L’impressione è che il ministero stia lavorando bene, con molta spinta su vari fronti, superando la precedente fase che, per la necessità di risolvere problemi contingenti, è stata caratterizzata da interventi con ottica di breve periodo. Certo non possiamo dimenticare che questo Governo ha davanti a se un orizzonte di sei/otto mesi e vive condizioni politiche non facilissime. Pur non avendo una particolare conoscenza personale del ministro Delrio lo ritengo persona di notevole spessore, che si è circondata anche di collaboratori molto validi  fra i quali Ennio Cascetta, Giuseppe Catalano, Francesco Russo. C’è quindi un valido staff. Le cose da fare sono tantissime e non riguardano solamente il trasporto marittimo:  tutto sommato ritengo che essere ottimisti in questa situazione non sia sinonimo di faciloneria. Proprio dal convegno gli spunti emersi per mettere a sistema i vari tasselli del nostro settore dei trasporti dall’intervento del ministro Delrio, che ha molto puntato anche sulla mobilità locale, hanno certamente dimostrato sensibilità a questo riguardo.

Cinzia Garofoli

Soci ordinari

Daniela Anselmi, Luca Antonellini, Giorgia Aresu, Fulvia Astolfi, Dario Balotta, Luisa Barsanti, Francesco Benevolo, Stefano Bernardi, Magda Bianco, Ilaria Biffi, Andrea Boitani, Sergio Bologna, Giacomo Borruso, Luca Bovina, Paolo Buccirossi, Rino Caiazzo, Sascia Canale, Agostino Cappelli, Carlo Carminucci, Ennio Cascetta, Giuseppe Casini, Giuseppe Alfonso Cassino, Giuseppe Catalano, Vincenzo Caratozzolo, Paolo Celentani, Pierangelo Celle, Guido Cervigni, Roberto Cinquegrani, Claudio Claroni, Martina Conticelli, Pierluigi Coppola, Paolo Costa, Maurizio Crispino, Arduino D’Anna, Alessandro D’Armini, Sergio De Lazzari, Alessandro Delpiano, Chiara de Luca, Stefano de Luca, Francesca De Santis, Pierluigi Di Palma, Luigi Disperati, Anna Donati, Demetrio Carmine Festa, Paolo Ferrari, Alessandro Fiorentino, Gaetano Fusco, Mariano Gallo, Simone Gambuto, Valerio Gatta, Guido Gentile, Andrea Giaccherini, Rocco Giordano, Tullio Giuffrè, Stefano Guadalupi, Giuseppina Gualtieri, Paolo Guglielminetti, Selini Hadjidimitriou, Matteo Ignaccolo, Giuseppe Inturri, Giancarlo Laguzzi, Patrizia Lattarulo, Mario Libertini, Emanuele Ludovisi, Silvia Maffii, Stefano Maiolo, Marcello Marino, Massimo Marciani, Claudia Marcolin, Edoardo Marcucci, Marcello Martinez, Franco Marzioli, Jérôme Massiani, Anna Masutti, Giuseppe Mele, Italo Meloni, Riccardo Mercurio, Saverio Montella, Francesco Munari, Enrico Musso, Eugenio Muzio, Agostino Nuzzolo, Ottavia Oldrini, Marcello Panettoni, Andrea Pezzoli, Marco Piroi, Francesco Piron, Morena Pivetti, Marco Ponti, Emanuele Proia, Andrea Puletti, Alberto Pullini, Francesco Ramella, Claudio Ricciolio, Clara Ricozzi, Giuseppe Rizzi, Alberto Giovanni Rosania, Ascanio Rozera, Piero Rubino, Federico Rupi, Francesco Russo, Lorenzo Saltari, Antonietta Sannino, Lorenzo Schiano di Pepe, Giulia Sebastiani, Mario Sebastiani, Lanfranco Senn, Giuseppe Sciarrone, Mario Siragusa, Enrico Soprano, Marco Spinedi, Pietro Spirito, Claudio Tesauro, Giovanni Tesoriere, Vittorio Torbianelli, Tiziano Treu, Giovanni Trovato, Adriana Vigneri, Antonino Vitetta, Maria Rosa Vittadini, Paolo Volta, Roberto Zucchetti, Stefano Zunarelli.

Soci ordinari junior

Sabrina Balzano, Paolo Biedanelli, Federica Cafiero, Vincenzo Dei Giudici, Simona Di Carlo, Marialucia Esposito, Sergio Lo Monte, Fabio Pochesci, Francesco Scapaticci, Francesca Scura.

[/hidepost]

Pubblicato il
29 Luglio 2017

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio