Tempo per la lettura: 4 minuti

Confetra elenca le urgenze per il settore della logistica

Nereo Marcucci

ROMA – In attesa che il nuovo governo s’insedi in chiave operativa, sono le categorie della logistica a riassumere le problematiche più urgenti da affrontare. Ne parliamo con il presidente di Confetra, la Confederazione del trasporto e della logistica nazionale, Nereo Paolo Marcucci. Ecco l’intervista.

Il primo quadrimestre del 2018 conferma o no i dati della nota congiunturale gennaio-dicembre 2017 che Confetra ha pubblicato a marzo?

“Nel 2017 abbiamo registrato il consolidamento della ripresa economica attraverso l’indicatore degli scambi internazionali: più trasporto merci per ferrovia, più cargo aereo per la ripresa dell’export di prodotti di valore; più traffico marittimo per il recupero di quote di traffico precedentemente distratte dai porti nordeuropei, più autotrasporto sia nel Paese che in Europa.  Il primo quadrimestre 2018 ha confermato quindi il trend positivo: ma lo scenario degli scambi internazionali non è più così stabile e prevedibile. Azioni e reazioni, scelte tattiche o strategiche su dazi e Brexit influenzeranno il futuro. In agenda abbiamo diversi momenti di approfondimento.

[hidepost]

Quali interventi vi attendete da parte del nuovo Governo?

“Riteniamo si debba proseguire nella linea di interventi di politica industriale (multisettoriale, multimodale, infrastrutturale, organizzativa ecc) degli ultimi anni, dando applicazione a norme già esistenti come lo sportello unico doganale e dei controlli per poi continuare a semplificare gli adempimenti e le procedure come recentemente suggerito da Fedespedi tanto che pensiamo ad un crash program da presentare al nuovo governo.

È perfino di buon senso continuare a presidiare Bruxelles con peso e competenze adeguate. È urgente contrastare la pretesa di assoggettare a tassazione le entrate delle AdSP. Questo mi pare uno di quei casi in cui un Paese è chiamato a fare sistema per affermare le proprie fin troppo evidenti ragioni. Quando ci abbiamo provato per il General block exemption regulation o per il regolamento sugli aiuti di Stato abbiamo portato a casa risultati positivi.

L’agenda europea 2018 non permette assenze o distrazioni considerando che sarà impegnata su temi come l’impatto delle integrazioni verticali ed orizzontali sulla fair competition, la “reciprocità” con i paesi terzi come la Cina nelle regole per gli investimenti portuali e logistici, il rapporto “doganale” tra Regno Unito e Unione Europea e degli assessment di rischio per l’import export, l’armonizzazione della legislazione ambientale …il bilancio 2020-2027….

È inoltre fondamentale che l’Italia assuma un ruolo guida nella politica delle Alpi. Vanno in controtendenza rispetto alla nostra necessità di partecipare al mercato unico europeo: la decisione del Tirolo, appoggiata anche dal governo centrale di Vienna, di limitare il transito dei Tir al Brennero, i controlli vessatori degli svizzeri e le ordinanze che singoli comuni francesi hanno emesso per bloccare il traffico dei camion verso i Colli di Tenda e della Maddalena, con conseguenze gravissime sull’economia della provincia di Cuneo. Per noi è evidente che una politica di buon vicinato postula il trasferimento di significative quote di traffico dalla gomma al ferro ma è altrettanto evidente che questo risultato lo si può ottenere solo gradualmente e che decisioni unilaterali sono inaccettabili.

Alcuni sostengono che sia opportuno ripristinare il Ministero del Mare.

“È auspicabile il miglior coordinamento attraverso un sottosegretario che coordini i sei diversi ministeri che hanno competenze sul mare a proposito di immigrazione, safety, security, turismo marittimo e costiero, energie rinnovabili, acquacultura, nautica diportistica ecc. Ritengo invece sarebbe controproducente istituzionalizzare una competenza specifica e diversa su una parte della rete della mobilità delle merci e delle persone. Il successo di un sistema logistico dipende dal livello di coerenza negli investimenti e nell’integrazione delle funzioni e dei ruoli. Per questo è appropriato un Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.    

Recentemente Confetra ha espresso preoccupazione sul futuro della rete infrastrutturale e ha richiesto un incontro sul DEF al capogruppo della Lega a Montecitorio?

“Abbiamo incontrato l’onorevole Giorgetti dopo aver ripetutamente letto sulla stampa di cancellazione di interventi infrastrutturali alcuni dei quali riteniamo siano indispensabili. L’onorevole Giorgetti con il quale abbiamo avuto un colloquio franco e costruttivo ha confermato la posizione della sua forza politica a proposito, ad esempio, del Terzo Valico che riteniamo indispensabile per i porti tirrenici, in particolare per quello di Genova. Valuteremo al più presto il programma di governo anche con le altre confederazioni, se saranno disponibili.

C’è qualche turbolenza anche nel mondo associativo?

“La rappresentatività di Confetra è stata confermata dalla nomina del suo presidente nel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro in rappresentanza delle associazioni del trasporto e della logistica. Un organo di rilievo costituzionale che intende lavorare meglio, di più ed a titolo gratuito”.

*

“Molti degli argomenti e delle riflessioni presentate dal presidente Boccia, sono anche nostri”. Così il presidente della Confetra, Nereo Marcucci, a margine dell’Assemblea di Confindustria tenutasi mercoledì presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma. “L’esigenza di alleggerire il carico amministrativo e burocratico che grava sulle nostre imprese rappresenta oggi una priorità assoluta per chi opera sui mercati internazionali cercando di affermare la capacità e la qualità del sistema produttivo Made in Italy. Sia il livello istituzionale che quello amministrativo presentano elementi di frammentazione esasperati, che rendono il processo decisionale poco lineare, e che producono un insopportabile sciupio di tempo, risorse, talento, intelligenze. Il tema della semplificazione e della costruzione di un sistema pubblico business friendly rappresenta un terreno sul quale, al pari di tanti altri, le grandi Confederazioni rappresentative delle categorie produttive possono coerentemente presentare al nuovo Governo un punto di vista unitario. Dobbiamo rafforzare la coesione, i momenti comuni di analisi e proposta, ed auspicabilmente giungere ad una Agenda unitaria. Nei prossimi giorni si terrà anche l’assemblea generale di Confcommercio, ed il prossimo ottobre quella di Confetra. Vanno costruite tutte le condizioni affinché le tre Confederazioni, e le rispettive articolazioni trasportistiche e logistiche, lavorino insieme. La manifattura non può non concepirsi essa stessa come il vero innesco di una moderna ed innovativa supply chain logistica, e la logistica rappresenta oggi il vero valore aggiunto per rendere le nostre produzioni competitive nel mondo. Dobbiamo eccellere nella qualità della proposta, da sottoporre ai decisori istituzionali, ma anche nella autorevolezza della rappresentanza e nella capacità di “fare sistema”. Quest’ultimo aspetto, che tanto invochiamo quando i destinatari sono i nostri interlocutori istituzionali, deve anzitutto valere per le principali rappresentanze associative. Ne va della nostra stessa credibilità” conclude Marcucci.

[/hidepost]

Pubblicato il
26 Maggio 2018
Ultima modifica
1 Giugno 2018 - ora: 10:08

Potrebbe interessarti

Antonio Fulvi

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora

Se rullano tamburi di guerra

Facciamo così: se avete voglia di ripassare con me un po’ di pillole di storia, che possono insegnarci qualcosa sull’attuale preoccupante rullo di tamburi di guerra, provo a pescare nella memoria.   Le spese per rinforzare...

Leggi ancora