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Tra Nola e i grandi terminali del nord Italia la chiave della logistica avanzata su ferro

Francesco Pagni

Se fino a qualche anno fa il trasporto merci ferroviario era per l’Italia una specie di Araba Fenice, oggi le imprese logistiche più avanzate sono in gara con il tempo e la concorrenza internazionale per adeguarsi. E meglio ancora, per arrivare prime. Lo conferma quanto ci ha dichiarato in questa intervista Francesco Pagni Direttore Operations di ISC/NOI, partendo proprio dai programmi tra sud e nord.

Dottor Pagni, la Interporto Servizi Cargo proprio in questi giorni ha inaugurato un nuovo servizio che unirà sempre più il nord con il sud Italia; qual è l’andamento dei traffici in questa modalità?

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I volumi trasportati e quindi i treni sviluppati sono in forte crescita. C’è una grande richiesta di trasporto ferroviario ed in particolare intermodale. Ciò ci ha portato ad aggiungere ai già consolidati servizi giornalieri degli anni precedenti che sono il Milano Segrate-Pomezia-Nola, il Verona-Bologna-Nola e il Verona-Giovinazzo, un nuovo importante collegamento nord-sud che abbiamo inaugurato il 18 settembre tra l’interporto di Torino a Orbassano e l’interporto di Nola.  Un servizio questo, che auspichiamo di portare dalle attuali 3 circolazioni settimanali a 5 in tempi brevi. Il treno avrà come principale cliente la IORIO Trasporti e Logistica, un autotrasportatore campano, partner storico di ISC/NOI, che ultimamente sta convertendo la modalità da strada a ferrovia e che collegherà in questo modo le sue piattaforme logistiche in Campania e Piemonte”.

Quali sono i vantaggi che offrirà questo servizio Nola – Torino?

Quello di un sempre maggior numero di collegamenti fra Nola ed il nord Italia. Creiamo anche l’opportunità di aprire un canale con il mercato francese che naturalmente ci interessa molto, in quanto Torino è collegata con la Francia con servizi intermodali giornalieri. Non ultimo, il vantaggio della riduzione di emissioni di CO2 che per noi resta sempre un tema centrale.

Emissioni ridotte e maggiore sicurezza stradale: è con questi obiettivi che è stato ideato dal vostro AD ingegner Giuseppe Sciarrone il progetto AV/AC che sarà operativo ad ottobre 2019: di quali numeri stiamo parlando e come vi state preparando a questa importante scadenza?

Con i nostri servizi che utilizzeranno la rete ferroviaria alta capacità abbiamo l’obiettivo di trasferire circa 50.000 semirimorchi l’anno dalla strada alla ferrovia. La riduzione dell’emissione di CO2 è dell’80% ma l’altro importantissimo vantaggio è l’aumento della sicurezza sulle strade. Questo progetto perseguirà in pieno gli obiettivi  della cura del ferro. La nostra tabella di marcia in attesa dell’avvio del servizio procede in modo serrato. Abbiamo programmato una serie di corsi per macchinisti; il primo è stato portato brillantemente a termine ed ha già portato alla assunzione di 16 persone. Nel mese di ottobre partiranno altri due corsi di formazione per un totale di 40 persone. La produzione delle 10 locomotive da parte di Bombardier sta procedendo come da programma ed è stato fatto un importante accordo decennale per il noleggio di 45 carri “tasca” con la società leader del mercato in Europa, la VTG. Questi carri sono adatti a trasportare i semirimorchi a standard europeo che per la loro maggiore altezza e sporgenza degli angoli possono transitare in Italia solo nelle gallerie delle linee AV/AC che ISC, grazie ad un accordo decennale firmato con RFI, utilizzerà nella fascia notturna. Abbiamo le date di attivazione dei servizi che prevedono sei circolazioni a settimana (andata e ritorno) a partire dal 1° ottobre 2019 tra Verona – Quadrante Europa e Pomezia. Altre sei circolazioni la settimana sono state richieste dal 1° novembre 2019 tra Novara e Pomezia.

Dato l’incremento dei traffici dei vostri servizi intermodali e quello che deriverà dal prossimo avvio dell’AC/AV sono previsti adeguamenti della vostra struttura aziendale?

Stiamo già adeguando la nostra struttura aziendale, sia allargando il numero di collaboratori – siamo un’azienda di giovani, dinamica, e cerchiamo da sempre risorse che abbiano questa attitudine – ma anche con grandi investimenti nel settore informatico, automatizzando tutto il sistema di scambio di informazioni giornaliere con la clientela.

Ritiene che la “Via della Seta” possa rappresentare un’opportunità per ISC e per il Sud in generale?

Ritengo che i volumi che possono essere spostati via ferrovia dalla Cina verso il sud Italia resteranno sempre molto ridotti rispetto alle possibilità di trasporto via mare. Mi risulta però che il governo cinese stia investendo tantissimo sulla parte del nord del paese che si distanzia di migliaia di chilometri dai porti del sud della Cina quindi la modalità di trasporto tutto ferro a questo punto potrebbe risultare competitiva rispetto ad altre modalità. Pensiamo questo: se per trasportare merce da una fabbrica a nord della Cina ad un porto del sud devono essere percorsi migliaia di km via strada o ferrovia, probabilmente per portare quella merce in Italia, risulta davvero  conveniente la tratta ferroviaria diretta. Restano comunque barriere importanti – soprattutto nelle tratte che attraversano la Russia – per l’impossibilità di trasportare semirimorchi, che invece sono ormai le unità di carico piu usate dai più grandi operatori logistici europei.

Ritiene che con il nuovo governo si potrà avere un’accelerazione alle istanze del vostro comparto?

Ritengo che non si possa continuare a parlare di sviluppo dell’intermodale quando quello che oggi manca è soprattutto la capacità nei terminal ferroviari del Nord Italia per poter sviluppare un numero maggiore di treni. Nel Sud i terminal “terrestri” esistenti, come per esempio quello di Nola, potrebbero già accogliere un numero almeno doppio degli attuali treni prodotti, ma la stessa cosa oggi non può appunto dirsi nel nord Italia e nei porti. Nell’accordo di governo Lega-5 Stelle si è posta una forte attenzione allo sviluppo del settore ferroviario e a quello specifico dei treni merci. E questo ci fa dunque sperare che vengano fatti nel breve periodo investimenti atti al miglioramento di queste infrastrutture che possano accelerare questo sviluppo.

Cinzia Garofoli

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Pubblicato il
26 Settembre 2018

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