Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Marmo di Carrara big player al “Marmomac” di Verona

VERONA – Più che un prodotto, un simbolo. Simbolo di italianità, di storia, di tradizione, ma anche di una professionalità unica. È con questo biglietto da visita e un identikit, tornato ad essere non solo percepibile come unico, ma anche trendy nel mondo dell’architettura, del design e dello stile, che il marmo di Carrara e la sua filiera estrattiva e produttiva si sono presentati quest’anno al Marmomac di Verona, puntando in modo ancora più accentuato di quanto accaduto sino a oggi, su peculiarità e caratteristiche che sono inimitabili anche nella filiera estesa del lapideo e che in quanto tali sono colte come simboliche in tutto il mondo.

[hidepost]

Il distretto di Carrara rappresenta in questo senso una storia a sé stante anche per la capacità che ha dimostrato di abbinarsi anche a brand prestigiosi del settore lusso (come Ferragamo, Brioni, Mercedes, Audi e altri) tornando a essere il faro di una filiera estesa che comprende il restauro e il recupero di tesori artistici, la connotazione spinta di progetti avanzati di architettura, persino la sede preferenziale di eventi artistici e culturali che hanno trovato e trovano nelle cave l’habitat ottimale per la sintesi fra storia, tradizione, italianità e lusso.

Un riposizionamento questo che è frutto degli investimenti in innovazione e della professionalità che caratterizza non solo le trenta aziende leader che hanno una funzione trainante, ma tutto il distretto di Carrara che si è giovato anche del supporto di Confindustria Livorno Massa Carrara, IMM (Ente fieristico promozionale misto pubblico privato), Carrara Marble Way (consorzio), Museo Carmi (inaugurato inizi estate), Accademia Belle Arti, Fondazione marmo e Comune.

I dati del settore forniscono per altro la conferma della dinamicità delle imprese: il distretto Apuo-Versiliese produce un fatturato superiore a un miliardo, con una produzione di cave e laboratori superiore ai 3,6 milioni di tonnellate e con una occupazione che supera i 13.000 addetti fra diretti e indotto, nella maggior parte dei casi caratterizzati da eccezionale professionalità. Nel primo semestre di quest’anno, nonostante una crisi generalizzata che non ha risparmiato l’industria lapidea nel suo complesso incidendo negativamente su tutti gli indicatori del mercato mondiale, con contrazioni significative nelle importazioni di Cina e India, tradizionalmente fra i principali player del mercato e una ripresa concentrata su alcuni mercati, parzialmente nuovi, come Egitto e Algeria.

Se in termini complessivi si è assistito quindi nei primi sei mesi di quest’anno a un calo complessivo dei lavorati, a una ripresa dell’export di blocchi, è da segnalare con forza la riconquista di una posizione centrale del marmo, come prodotto doc per il mercato del lusso, in parte superando la contrapposizione con pietre o prodotti più economici che non sono in grado di intaccare il ruolo tradizionale del marmo di Carrara e dalla sua forte identificazione come unicum oggetto di attenzione sul territorio (anche a  “Carrara2”, organizzata da IMM) di buyers, architetti ed operatori del settore lapideo di una quarantina di paesi nel mondo.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Ottobre 2018

Potrebbe interessarti

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Nautica e navigatori al Salone di Genova

Passata la festa, diceva un vecchio proverbio un po’ blasfemo, gabbato lo Santo. Passato il Salone Nautico di Genova, appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati, sono state tirate le somme: ufficialmente, la nautica italiana...

Editoriale
- ANTONIO FULVI
Leggi ancora

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio