ROMA – A cavallo della fine dell’anno è scoppiata sul porto la buriana tra l’Autorità marittima e l’Autorità portuale di sistema che era da tempo sottotraccia. Il detonatore, l’accosto prima negato e poi concesso alla MSC Cristiana con circa mille auto da sbarcare. Ma il tema di fondo è stato il duro attacco del gruppo di FI alla Camera contro il comandante del porto, accusato di travalicare le attribuzioni che la legge gli assegna; attacco che ha preso di mira anche l’Autorità di sistema, accusandola in sostanza di aver rinunciato alle proprie attribuzioni, lasciando campo libero all’Autorità marittima. Alla base di tutto, la gestione delle concessioni demaniali e delle banchine pubbliche nel porto, tema sul quale è stata chiamata in causa anche la magistratura penale.
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