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Sull’economia del mare Genova si candida al ruolo di capitale

Nella foto (da sx): Ugo Salerno, Giovanni Toti e Marco Bucci.

GENOVA – Tre giorni intensi per celebrare l’economia del mare e per capire come accelerare il percorso che Genova, primo porto italiano, deve fare per diventare la capitale dello shipping del Mediterraneo. Alla seconda edizione del Blue Economy Summit, promosso dal Comune insieme all’Associazione Genova Smart City, nei giorni scorsi si sono dati appuntamento a palazzo Tursi i protagonisti della filiera blu che – dati 2017 del rapporto della Camera di Commercio di Latina presentati al convegno – costituisce il 2,9% del PIL italiano con un valore aggiunto sul globale dell’economia di 130 miliardi di euro.

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A Genova, dove già un cittadino su due è impegnato in questo settore, il potenziale di espansione è grande e il sindaco Marco Bucci nel saluto di apertura ha esortato a non perdere tempo e a lavorare intensamente sfruttando le opportunità del Decreto Genova per aumentare i numeri positivi della città e contemporaneamente invertire la sua tendenza allo spopolamento. Nei tre giorni di incontri  il porto ligure è sempre stato il punto di riferimento ma i temi sviluppati hanno rivestito il più ampio interesse italiano ed europeo: la Nuova Via della Seta, il turismo crocieristico con i suoi straordinari numeri ma anche con le necessità di dragare, il focus sull’innovazione, le start up, e, nella giornata finale, nell’Auditorium dell’Istituto Nautico San Giorgio, il racconto delle esperienze che gli attori dell’economia del mare hanno offerto ai ragazzi che iniziano a muoversi in questo emozionante percorso.

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Il tavolo a tema waterfront, moderato da Ugo Salerno presidente del Rina, ha spaziato sui progetti di riconversione di alcune aree e immobili situati nella zona fiera a ridosso della darsena nautica che dovranno dare spazio al settore delle riparazioni navali, comparto essenziale anche  per lo sviluppo del turismo nautico. Sul tema ha parlato Alberto Amico, presidente di AMICO & CO. presentando il progetto “Genova Megayacht Hub” che prevede la realizzazione di un cantiere con shift lift di 4000 tonnellate atto a mettere a terra navi di lunghezza fino a 90 mt., la realizzazione di una porzione della Darsena Nautica dedicata all’accoglienza dei grandi yacht e tutta una serie di servizi necessari a creare attrazione che si integra con il progetto del waterfront. Un progetto che nel complesso prevede un investimento di circa 33 mln di euro ed in grado di portare forti ricadute sul territorio. Ha poi ricordato il ritardo di tre anni nella partenza delle operazioni causato dalla battaglia legale sull’assegnazione delle aree interessate anche dal Salone Nautico e l’attesa una sentenza del Tar per partire con i lavori del cantiere da ultimare verso ottobre-novembre prossimi (I Saloni Nautici avevano fatto ricorso al Tar della Liguria contro le disposizioni della AdSP relative alla concessione delle  aree demaniali in questione; proprio in questi giorni il Tar si è espresso accogliendo il ricorso. Da fonte ANSA l’AdSP si appellerà).

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Per il settore traghetti Mauro Mura, AD della Tirrenia-Cin del Gruppo Onorato, ha informato sul grande slancio offerto dalle autostrade del mare all’attività della Compagnia che ha fra le sfide aperte nel 2019 quella di riuscire a trasferire le merci fra Genova e Livorno e fra Genova e Napoli con l’utilizzo di questo strumento. Fra gli asset portuali ritenuti di maggior interesse il sistema integrato nave-ferro. Tirrenia è  stata protagonista anche di un evento: nella giornata finale della Blue Economy Summit è stata presentata nel porto ligure la nave Maria Grazia Onorato, ro-ro con la maggiore capacità di carico del Mediterraneo (4076 mt lineari) dotata di scrubber di ultima generazione e quindi già pronta per le prossime scadenze del 2020 sulle riduzioni di emissioni di CO2. Attenzione naturalmente alle scadenze IMO del 2020 anche da parte della Carnival che ha previsto la costruzione di undici navi alimentate a GNL (di cui una l’Aida Nova, già operativa) sul totale di 21 commissionate che le saranno consegnate a scaglioni entro il 2025. Da novembre nel Mediterraneo navigherà a GNL anche un’altra nave, la Costa Smeralda, la più grande della flotta. Ne ha parlato il vice presidente Carnival Franco Porcellacchia illustrando anche le possibilità di cui gli armatori dispongono per agire in conformità alla normativa IMO 2020, in primis con il GNL, conforme con tutte le norme e quindi il migliore tra quelli che il mercato offre, nonostante le attuali difficoltà nel rifornimento. Porcellacchia ha parlato anche della società Ecospray, del gruppo Carnival, fra le prime tre aziende al mondo nella costruzione di scrubber di ultima generazione – naturalmente utilizzati dalle navi del Gruppo e venduti anche ad altre compagnie – il cui lavoro ha un enorme ricaduta sul territorio genovese.

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Nella prima giornata della Blue Economy Summit si è approfondito con gli esperti anche il tema della Belt&Road partendo dalle necessità di opere infrastrutturali a Genova – porto strategico per il grande progetto insieme a Trieste – quali i terminal, il Terzo valico ed il passante ferroviario che grazie alle semplificazioni offerte dal Decreto Genova potranno essere eseguite in tempi molto veloci. La B&R è ritenuta una grande opportunità da sfruttare anche considerando che l’aver stretto intese con l’Italia in primis, oltre che con altri paesi europei, è stato interpretato dalla Cina come un grande successo politico nei confronti degli Stati Uniti e che occorrerebbe dunque far leva su questo per trarne un più marcato vantaggio anche per noi. Come sempre infine, per contrastare il rischio di essere fagocitati, la considerazione che per azioni che riescano ad avere peso sia necessario un approccio unito, in questo caso come Unione Europea.

C.G.

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Pubblicato il
18 Maggio 2019

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