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Dall’“Agorà” annuale di Confetra step per entrare nel mondo nuovo

ROMA – Guido Nicolini, presidente di Confetra, nel presentare al Tempio di Adriano l’edizione 2019 dell’Agorà della confederazione, ha aperto la sua ponderosa relazione con un aforisma: “il bivio è sempre tra compiere una scelta o essere la scelta altrui”. Di fronte a lui il gotha delle imprese della logistica nazionale il ministro delle infrastrutture e trasporti De Micheli. Un veloce video ha portato per immagini la sintesi delle realtà e delle problematiche del mondo dei trasporti.

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Il presidente Nicolini è andato sul concreto, citando i danni – già in atto o previsti – della politica dei dazi USA sulle merci italiane. Occorre rendersi conto – ha detto il presidente di Confetra – che siamo di fronte a un mondo nuovo “ dove si stanno definendo rapporti di forza che hanno per la prima volta nella storia i grandi dossier della logistica”. Due esempi: le prospettive rivoluzionarie della rotta artica con l’alleanza tra Russia e Cina per investirvi quasi 30 miliardi finalizzati a farla diventare un passaggio marittimo operativo. Esempio: oggi da Shanghai a Rotterdam attraverso Suez s’impiegano 50 giorni: domani grazie all’Artico aperto ne occorreranno 32. Davvero, un mondo nuovo.

Altro tema: l’Africa. E tra i paesi che più vi stanno investendo, oltre alla Cina ce n’è uno europeo che è l’Olanda, proprio sulla logistica. L’Italia che fa? Si scanna sui migranti e magari spera negli investimenti cinesi in infrastrutture quando – ha puntualizzato Nicolini – ha 70 miliardi di opere programmate con oltre 40 miliardi già finanziati che sono bloccati o ritardati dalla burocrazia. “Il problema del nostro Paese – ha detto Nicolini – non sono le risorse: sono le drammatiche performance amministrative e realizzative”.

Confetra nella sua Agorà ha provato davvero a spaziare. Al ministro De Micheli, che ha promesso di riempire di contenuti le “Linee programmatiche” annunciate lo scorso ottobre, il presidente Nicolini ha ricordato che oggi la logistica è al centro delle innovazioni mondiali, con tutte le principali sperimentazioni digitali e tecnologiche. “Vogliamo darci in Italia – ha detto ancora – una strategia logistica o rimanere al palo?”.

I segnali che ci arrivano sono già di per se preoccupanti: trasporto internazionale -0,6%, trasporto dei corrieri -1%, trasporto container a destinazione finale -0,5%, traffico ro/ro -3%, rinfusiero liquido -7,6% e solido -2,3%, transhipment -6,5%, traffico cargo aereo “in crollo”.

Nella sostanza, Nicolini ha ribadito al ministro De Micheli che il cluster non chiede sussidi, chiede una politica nazionale moderna e in linea con i grandi sviluppi di quella mondiale. Chiede che il Paese “faccia sistema, con istituzioni e imprese insieme” con lo Stato che sia un allenatore attivo e non un freno. I programmi ci sono da tempo: le reti TEN-T, i vari bonus da rinnovare sul mare e sul ferro, le proposte sui servizi moderni, una riforma finalmente valida della riforma dei porti, il rilancio del cargo aereo. Ci sono tante buone intenzioni in giro: ma di buone intenzioni – s’è già detto altre volte – è lastricata la via dell’inferno. E così come siamo messi, richiamo davvero di arrivarci.

A.F.

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Pubblicato il
16 Novembre 2019

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