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La Drass insieme a Saipem sul soccorso ai sommergibili

Nella foto: Un Rov in dotazione della Marina Militare.

LIVORNO – La notizia, rilanciata anche pochi giorni fa dal Sole24Ore, è che la Marina Militare italiana ha commissionato alla Saipem un nuovo sistema automatizzato di soccorso e salvataggio per gli equipaggi dei sottomarini, che verrà istallato su una nave in costruzione per l’assistenza dei mezzi subacquei. Per la Saipem si tratta di un mercato nuovo, promettente per lo sviluppo, da affiancare a quello tradizionale dell’offshore. Ma la notizia nella notizia è che partner importante della commessa è la livornese Drass, azienda che opera da tempo in campo sub militare e civile con una forte presenza anche in Romania. E con una presenza assai defilata ma storica a Livorno.

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La storia della Drass, nata come Galeazzi – dal suo fondatore progettista di eccezionali scafandri da alta profondità – poi diventata Cosmos sotto la guida dell’ingegner Sergio Cappelletti, quindi trasferitasi a forza in via degli Arrotini (dopo una dura polemica per la sua precedente ubicazione sacrificata dalla viabilità comunale) è una storia di estrema specializzazione: fatta di camere iperbariche, midget , automatismi sottomarini, Rov e molto altro coperto da segreti militari. Le sue tecnologie hanno procurato appalti alle marine di Romania, Korea e probabilmente altri paesi non dichiarati. Il catalogo su Internet della Drass è impressionante: ci si possono trovare dalle camere di decompressione ai mezzi d’assalto sub derivati dai “maiali” della X Mas, fino ai sottomarini civili e militari, con caratteristiche classificate.

La collaborzione con Saipem segna un importante passo avanti non tanto sul piano delle tecnologie, quanto su quello commerciale, grazie al mercato civile nettamente superiore che Saipem raggiunge rispetto all’ex Cosmos di Salviano.

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Pubblicato il
9 Gennaio 2021

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