Flotta USA “unmanned” opererà in golfo Persico

ROMA – Il Centro Studi Internazionali ha pubblicato di recente un servizio di grande interesse sull’annuncio da parte del Comando Centrale della US Navy (NAVCENT) della creazione di una task force che opererà interamente senza equipaggio. Si tratta della Task Force 59, che verrà schierata a sostegno della V Flotta USA nel Golfo Persico, con base operativa in Bahrain.

“Sono già diversi anni – scrive il Centro Studi internazionali nel servizio – che gli Stati Uniti integrano i mezzi senza pilota (unmanned) alle forze tradizionali. Tuttavia, è la prima volta che vede la luce un’intera task force navale senza equipaggio. Nel concreto saranno presenti mezzi afferenti a tre diversi domini: vi saranno contemporaneamente sistemi aerei (UAV), navali (USV) e sottomarini (UUV). Ciò renderà possibile integrare capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione sopra e sotto il mare e, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, ridurre i tempi di analisi dei dati necessari per accelerare i processi di situational awareness e decision-making. Per la US Navy, l’obiettivo di lungo periodo è quello di operare con una flotta ibrida composta da assetti tradizionali e navi senza equipaggio, perfettamente integrabili e in grado di operare in maniera congiunta.

“Il progetto TF59 fungerà da test per eventuali altre task force senza equipaggio da schierare in teatri operativi differenti. Il rafforzamento di un impianto marittimo costituisce il business del presente e del futuro, intravedendo in questa dimensione un’opzione operativa concreta capace di garantire sviluppo e nuove opportunità di lavoro in settori differenti che vanno ben oltre il solo aspetto militare. Da questo punto di vista gli investimenti anche civili possono essere una buona opportunità per ampliare e diversificare la macchina economica e produttiva degli Stati dell’area, aggiungendo know-how e competenze delle quali sono tradizionalmente sprovviste. Ad oggi, gli Emirati Arabi Uniti, anche grazie agli investimenti di DP World, si trovano in una posizione di vantaggio rispetto agli altri Paesi dell’area, ma è evidente che seppur in ordine sparso, quasi tutti gli attori del Golfo stanno sviluppando un interesse diffuso verso questo settore”.

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