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L’Italia che costruisce e vende armi

Ci scrive un lettore di Ancona, Paolo F. sul tema delle armi che l’Italia ha inviato o sta inviando all’Ucraina a sostegno della sua difesa dall’aggressione russa.

Secondo Paolo l’Italia può mandare molto poco a Kiev perché, dice lui, abbiamo poco:

🗣 Vorrei capire che armi possiamo mandare agli ucraini dall’Italia, visto che non mi risulta che siamo grandi produttori in questo campo.

*

✍ Caro Paolo, in Italia si parla poco dell’argomento perché si abbina, almeno nella coscienza comune, il concetto di arma come il male a prescindere.

Valutazioni etiche a parte, dobbiamo smentirti: in Italia non solo si costruiscono ottime armi, in gran parte leggere, ma siamo anche dei buoni esportatori.

Secondo le ultime statistiche disponibili (vedi la mappa allegata) siamo sesti esportatori al mondo dopo – nell’ordine – Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. Nel 2021, malgrado il calo, il valore del nostro export (ufficialmente autorizzato: c’è chi dice che ci sono altre cifre mascherate…) si è aggirato intorno ai 4 miliardi di euro.

La mappa che alleghiamo sintetizza i siti di produzione, con alcune indicazioni della tipologia. Va presa con precauzione perché risale a un paio di anni fa.

Poi ci sono le armi che non costruiamo ma che importiamo, in particolare missilistica pesante, navale e terrestre.

Ma questo è un capitolo abbastanza tabù.

Pubblicato il
31 Agosto 2022
Ultima modifica
2 Settembre 2022 - ora: 10:51

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