LONDRA – Si moltiplicano, specie nel Nord Europa, gli esperimenti – qualche volta operativi – per istallare su navi da carico (con progetti anche per navi da crociera – vele di foggia ultra moderna, in genere del sistema tubolare rotante (WindWing) da tempo teorizzato per dare un supporto significativo al motore principale anche in mancanza di vento.
Le alternative allo studio si moltiplicano. Come quelle di grandi paracadute (o Wing), tipo quelle “ali” utilizzate dai surfisti, da lanciare in condizioni di vento favorevole nelle lunghe traversate: sistema suggestivo ma completo e non privo di rischi.
È di questi giorni la notizia, rilanciata anche da Ship2Shore che la start-up nel 2014, la spagnola Bound4blue, sta conquistando una posizione sempre più rilevante nel segmento dei sistemi di propulsione a zero emissioni per il trasporto marittimo. Nel contesto attuale, in cui l’industria dello shipping è sempre più coinvolta nel processo di decarbonizzazione, abbattere le emissioni sfruttando le potenzialità delle vele eSAIL® di Bound4blue rappresenta – scrive l’azienda – un’opportunità che aziende e istituzioni europee (in prima linea nella battaglia per un’economia sostenibile) sono decise a cogliere. Utilizzare il vento prodotto dalle vele rotatorie può ridurre di una buona percentuale i consumi dei motporin termici, risparmiando sul fuel sempre più caro e aiutando l’ambiente.
Per leggere l'articolo effettua il Login o procedi alla Register gratuita.