Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Gli equilibrismi sul filo… della seta

LIVORNO – Pare che le pressioni degli Usa anche sull’Italia, unica firmataria a suo tempo dell’accordo per la “Via della Seta” lanciata dalla Cina, stiano producendo qualche tentativo di equilibrismo per fare marcia indietro senza spezzare però il grande business dell’import ed export tra le due economie.

I contorsionismi lessicali non sono certo una novità nella politica internazionale. Ma non si può dimenticare che l’asse della produzione mondiale di beni – non più solo di bassa qualità e bassissimo costo – si è ormai definitivamente spostato in Asia, Cina, India, Vietnam, Indonesia eccetera sono davvero diventate le fabbriche di beni materiali più dinamiche, malgrado i tentativi (non si sa quanto riusciranno) degli Usa di riportare a casa le loro fabbriche-cacciavite d’Oriente.

[hidepost]

L’Europa sta facendo, nello scontro più o meno sottotono tra Usa e Cina, la parte del vaso di coccio tra quelli di ferro. 

Dicono che i fili di seta siano resistentissimi. Ma a quello che si capisce, le imprese italiane non intendono tirarli fino a romperli.

È sempre così: Pecunia non olet. 

(A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
27 Settembre 2023

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio