Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Molto di più d’una banchina nel Sud

GIOIA TAURO – Sono stati anni di lavoro duro, con tutte le limitazioni che un grande porto con un grande movimento di grandi navi fatalmente comporta. Ma la recente inaugurazione della banchina di ponente, fondale a 16 metri e aree adiacenti utilizzabili per insediamenti industriali, conferma che il luogo comune di un Sud Italia può essere più che superato, con l’impegno, la perseveranza e naturalmente i finanziamenti.

Abbiamo già scritto nel numero scorso che la banchina sarà base per un’attività totalmente nuova, che coinvolgerà l’intero territorio calabro creando posti di lavoro, specializzazioni e ricadute nello stesso Pil regionale.

Quasi 400 metri di lunghezza, un ettaro e mezzo di superficie, 5mila tonnellate di acciaio, 17mila metri cubi di calcestruzzo, 16 metri la profondità del fondale e 18 della banchina: dopo 730 giorni dalla posa della prima pietra, la banchina di ponente è una realtà che va ben oltre la semplice struttura portuale.

[hidepost]

Il progetto della banchina lato Nord rappresenta il completamento del perimetro portuale in corrispondenza del bacino più interno; l’area era infatti l’unica ancora non banchinata e delimitata, per buona parte, da una spiaggia. Lo scopo – ha ricordato il presidente Agostinelli – è quello di dare piena attuazione al vigente Piano Regolatore Portuale e consentire successivi interventi di dragaggio, che agevoleranno l’evoluzione delle navi in porto, implementando la rapidità e la fruibilità delle manovre sempre nel rispetto dei massimi criteri di sicurezza.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Luglio 2024
Ultima modifica
18 Luglio 2024 - ora: 09:36

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio