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A BORDO

La persona al lavoro sulla nave ai tempi dell’intelligenza artificiale

Se oggi la blue economy è un asset fondamentale di sviluppo per il nostro Paese, il merito è soprattutto degli uomini e delle donne che con il loro operato garantiscono la regolarità e l’efficienza del trasporto marittimo delle merci e delle persone. Negli ultimi anni tuttavia in Italia si è riscontrato un forte calo delle vocazioni verso la carriera marittima. Come Assarmatori, attraverso l’organizzazione di numerosi momenti di incontro, è stato possibile – a livello nazionale – raggiungere centinaia di giovani ai quali sono state presentate le numerose opportunità di carriera che il settore è in grado di offrire. In questo particolare momento storico infatti la nostra industria è oggi coinvolta nella profonda transizione energetica e digitale che promette di cambiare le dinamiche del lavoro marittimo.

Nel contesto della rapida evoluzione tecnologica del trasporto marittimo, l’elemento umano continua a rivestire un ruolo centrale, tanto nell’ottica della generale resilienza del comparto quanto nella prospettiva della sua capacità di adattarsi alle profonde transizioni in corso.

Come cambia l’ambiente nave

Il cambiamento tecnologico che investe l’ambiente nave non riguarda più soltanto gli aspetti tecnici legati alla propulsione o alla conduzione del mezzo, in ogni caso cuore del processo, ma, soprattutto con riferimento alla forte digitalizzazione, incide in maniera crescente anche sulla dimensione dei servizi e sull’esperienza offerta a bordo.

Ne deriva l’emergere di nuovi fabbisogni formativi e professionali, la cui evoluzione ha visto il proprio riflesso nei contenuti stessi dei progetti formativi che di anno in anno vengono realizzati e condotti dalle compagnie di navigazione: oltre a prevedere il necessario inserimento di figure tradizionali essenziali alla navigazione, spaziano dalle nuove competenze anche legate alla gestione efficiente ed in sicurezza di navi alimentate da nuovi carburanti come il Gnl, alla capacità di gestione del complesso di servizi ed attività, anche di alto livello di “hotellerie, che caratterizzano il welfare del passeggero. Quest’ultimo, assieme allo straordinario sforzo per il reperimento di personale di macchina e di coperta altamente preparato e da inserirsi in percorsi di costante aggiornamento delle competenze tecniche necessarie, assume un ruolo sempre più centrale nelle attività delle compagnie, in linea con la crescente attenzione alla qualità complessiva del servizio ed all’integrazione del benessere dell’utenza con quello dell’equipaggio.

Nel contesto di una trasformazione profonda e irreversibile del mezzo nave, la necessità di mantenere il corretto allineamento dell’offerta formativa nazionale a nuovi standard tecnologici e ambientali, si porrà con sempre maggiore rilevanza. Il graduale mutamento dei fabbisogni professionali, con un focus crescente verso le figure della sezione di macchina, rappresenta un indicatore diretto del cambiamento in atto: le prime unità navali alimentate a Gnl, già operative nel panorama nazionale, testimoniano come i nuovi carburanti non siano più una prospettiva, ma una concreta necessità di settore.

Le novità nell’energia per la propulsione

Il Gnl si configura oggi come uno dei vettori energetici più promettenti ed apre un nuovo capitolo nella gestione della propulsione e della sicurezza a bordo. La gestione operativa e in sicurezza di navi alimentate a Gnl richiede infatti competenze altamente qualificate, non solo in termini tecnici, ma anche in relazione alle procedure di emergenza, alla manutenzione degli impianti e alla gestione dei rischi connessi alla manipolazione del carburante. Risulta quindi prevedibile, considerata anche la rapidità di evoluzione che ci sta coinvolgendo, che il mondo della formazione venga sempre più spesso chiamato a rispondere con l’attivazione di corsi ad hoc, progettati per accompagnare l’ingresso progressivo di tecnologie avanzate e carburanti alternativi.

In questo quadro, assumono rilevanza crescente anche i percorsi formativi legati alla digitalizzazione dell’ambiente nave, ed in prospettiva risulterà sempre più rilevante formare personale non solo nell’utilizzo pratico, ma anche nella comprensione dei limiti e delle implicazioni operative dell’impiego dei nuovi sistemi, in continua evoluzione. In uno scenario come questo, la costruzione di un’offerta formativa altamente qualificata, capace di sviluppare e trattenere le competenze chiave nell’ambito di una strategia nazionale coordinata, rappresenta un obiettivo strategico per la tenuta e la competitività del settore marittimo italiano.

Oltre alla formazione tecnico-operativa, sempre maggiore rilevanza sarà attribuita all’ambito della sicurezza informatica. Il tema della cybersecurity, considerati i moderni sistemi di automazione e monitoraggio avanzato della navigazione, delle rotte, dei consumi, delle emissioni, rappresenta un nodo di rilevanza centrale, che si consoliderà gradualmente come una vera tecnologia abilitante per il corretto svolgimento delle attività.

Serve più coerenza fra domanda e offerta formativa

Sul punto, altro tema sarà il potenziamento della formazione per l’utilizzo consapevole e sicuro di flussi di dati e sistemi anche complessi, riflettendo di fatto la natura sempre più interconnessa dei moderni ambienti della nave. In buona sostanza, se oggi l’armamento prosegue i costanti lavori per superare il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro, in futuro occorrerà assicurare continuità e coerenza tra domanda e offerta formativa. Solo una governance condivisa della filiera educativa potrà consentire di presidiare con efficacia le competenze del presente, ma soprattutto quelle del futuro, assicurando che la transizione energetica e digitale non si traduca in un vincolo, bensì in un moltiplicatore di competitività per il trasporto marittimo nazionale.

La transizione energetica e digitale incide profondamente, come anticipato, sull’organizzazione del lavoro e sulla natura stessa delle professioni marittime. Nel contesto di questo cambiamento è emersa la consapevolezza, condivisa da parte di istituzioni e armamento, della necessità di accompagnare le numerose iniziative volte a reperimento e formazione di personale, con il generale rafforzamento dell’attrattività del lavoro a bordo.

Detta esigenza è già emersa nell’ambito della lotta alla carenza di marittimi, e si ripresenta oggi con maggiore decisione alla luce della prospettiva di un necessario e continuo rinnovo della marineria italiana, che dovrà proseguire in futuro. Il 2025 ha visto la conduzione, da parte di Assarmatori, di confronti di rilievo su questo fronte, in particolare per garantire la corretta implementazione di strumenti di welfare mirati, come forme di assistenza sanitaria integrativa a livello nazionale.

Si tratta di un passaggio chiave: l’attenzione verso la qualità del lavoro marittimo rappresenta un tassello essenziale per affrontare i nuovi equilibri imposti dall’evoluzione tecnologica. Da questo punto di vista, la digitalizzazione e il graduale ingresso dell’intelligenza artificiale stanno già offrendo strumenti concreti di supporto quotidiano, semplificando mansioni e contribuendo a migliorare le condizioni di lavoro e di sicurezza a bordo. Parallelamente, la rapida digitalizzazione ha altresì consentito la messa a terra di nuove semplificazioni e prassi amministrative che, sebbene nella maggior parte dei casi sono state introdotte temporaneamente ed a titolo sperimentale, si sono già dimostrate indispensabili nel fornire un supporto concreto alla gestione nave ed alla vita degli equipaggi.

Nell’età delle nuove app

Oltre ai lavori di semplificazione e supporto condotti, il fenomeno della digitalizzazione ed il fermento intorno ad esso sta determinando l’emersione, in misura sempre più rilevante, di nuovi strumenti tecnologici a supporto del lavoratore, come nuove app, piattaforme, e altre soluzioni per la gestione delle attività inerenti al collocamento professionale, e con l’obiettivo di fornire risposte in termini di “matching” tra domanda e offerta di lavoro, oltre a consentire l’attento monitoraggio delle scadenze dei certificati di competenza e di addestramento, fondamentali per la professione. In linea con l’emersione di nuovi strumenti, particolare rilevanza riveste oggi la necessaria implementazione dell’attesa anagrafe digitale dei marittimi. Un sistema di impiego moderno, trasparente, efficace e pienamente interconnesso sarà determinante per assicurare solidità ai percorsi di carriera, oltre a costituire sin dalla sua introduzione uno strumento irrinunciabile in supporto delle quotidiane attività svolte dall’amministrazione, dalle capitanerie di porto, e dalle compagnie di navigazione.

Dal carattere delle azioni intraprese, emerge pertanto un orientamento comune centrato sul sostegno al lavoro del marittimo, sulla valorizzazione delle sue competenze e sulla costruzione di un ecosistema lavorativo tanto efficiente quanto sostenibile. Su questa base, e sulla prosecuzione delle attività di ammodernamento del settore anche mediante nuovi supporti alla gestione degli equipaggi, dovranno svilupparsi le politiche di medio periodo, capaci di confermare il lavoro marittimo, non solo oggi ma anche domani, come un’opportunità credibile per le nuove generazioni.

Luca Brandimarte

(L’avvocato Luca Brandimarte è nel team di Assarmatori il responsabile del settore porti, logistica e concorrenza. Questo è il suo intervento a Messina in occasione dell’ “International Day for Women in Maritime”)

Pubblicato il
22 Maggio 2025
Ultima modifica
23 Maggio 2025 - ora: 23:13
di LUCA BRANDIMARTE

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