Una nuova leva di studiosi per capire il Medio Oriente

Bruno Musso, presidente del Gruppo Grendi
GENOVA. È partita a Genova la “Summer School” organizzata da North Africa Middle East & Persian Studies (Namepes) che fissa lo sguardo sulla geopolitica del Medio Oriente e sulle relazioni internazionali. Terrà banco fino al 7 giugno ed è stata resa possibile grazie al fondamentale contributo del gruppo Grendi. Le borse di studio indispensabili per l’avvio del progetto sono state finanziate dalla società genovese, nata come impresa familiare quasi due secoli fa (nel 1828) e operativa nei trasporti marittimi e nella logistica: È stato il primo operatore marittimo a modificare lo statuto per diventare nel 2021 “società benefit”: agli obiettivi di risultati economici soddisfacenti ha aggiunti «l’impegno verso un impatto positivo per ambiente, dipendenti e collaboratori, clienti, fornitori e comunità».
Cinque giorni di lezioni, workshop e incontri con esperti internazionali di primo piano: tra i relatori figurano Fawaz Gerges (London School of Economics), Asad Ahmed (Berkeley University), Joel Gordon (University of Arkansas), Pejman Abdolmohammadi (Università di Trento), Giampiero Cama (Università di Genova), il generale Giorgio Battisti (Club Atlantico di Bologna) e Giampaolo Musumeci (Radio 24), che guiderà un laboratorio esclusivo sulla comunicazione dei conflitti globali. Ad aprire ufficialmente i lavori sono stativ il presidente del Gruppo Grendi Bruno Musso e il direttore del centro studi Namepes, il professor Pejman Abdolmohammadi.
Namepes nasce attraverso il programma Jean Monnet della Commissione Europea come “Summer School” presso l’Università di Trento. Dopo aver svolto cinque edizioni di successo, Namepes si è evoluto in un think tank indipendente dedicato allo studio del Medio Oriente e adesso rappresenta una piattaforma al servizio di studiosi, policy-maker e della società civile pensata per comprendere la complessità del Medio Oriente».
Bruno Musso, presidente del Gruppo Grendi, rimarca la vocazione della propria azienda nel modo di interpretare il lavoro e come società benefit: «Poniamo particolare attenzione all’innovazione e alla ricerca, riconoscendole come leve fondamentali per guidare l’evoluzione del settore della logistica e delle infrastrutture. Crediamo – rincara – che solo attraverso un approccio lungimirante e orientato al progresso sia possibile rispondere alle sfide poste da un contesto economico, sociale e ambientale in continua trasformazione, caratterizzato da dinamiche sempre più complesse e rapide».
L’obiettivo dell’iniziativa – viene spiegato – è quello di dare «un contributo concreto» alla formazione di una nuova élite di esperti e professionisti nel campo degli studi internazionali, con particolare attenzione al Medio Oriente. È da aggiungere che la Fondazione Carige ha inoltre affiancato l’iniziativa in qualità di partner istituzionale.