Marevivo: sì a un accordo internazionale sulla biodiversità
Proposta lanciata al termine del viaggio del “Vespucci”
GENOVA. ʺOnly One: One Planet, One Ocean, One Healthʺ: così si intitola la campagna internazionale di Marevivo per ricordarci che non abbiamo un pianeta “di riserva” dopo aver così maltrattato questo. L’iniziativa, ospitata a bordo della nave scuola “Amerigo Vespucci” con una mostra divulgativa creata in collaborazione con la Marina Militare Italiana e Fondazione Dohrn, è approdata a Genova, tappa conclusiva del suo lungo viaggio.
Fondazione Marevivo ha proposto di avviare un accordo internazionale sulla biodiversità così da riuscire a conoscere «l’enorme patrimonio naturale custodito dagli ecosistemi marini», com’è stato detto presentando l’iniziativa.
«Gli scienziati di tutto il mondo hanno lanciato l’allarme sull’urgenza di mettere in atto azioni concrete, ma non possiamo difendere ciò che non conosciamo, per questo proponiamo di dar vita a un accordo internazionale sulla biodiversità: se si pensa che più del 90% della vita del mare è sconosciuta, comprendiamo quanto ancora ci sia da fare», queste le parole di Rosalba Giugni, presidente della Fondazione Marevivo. «Con la mostra “Only One” – rincara – abbiamo cercato di spiegare che l’unica soluzione possibile per affrontare i cambiamenti climatici è avviare una transizione energetica, alimentare e applicare i principi dell’economia circolare. Non esistono altre strade per garantire la nostra sopravvivenza sulla Terra».
La proposta di tale accordo Internazionale sulla biodiversità è stato già presentato dalla Fondazione Marevivo alla commissione ambiente della Camera dei deputati durante un’audizione del 28 maggio scorso: è indispensabile – è stato detto – investire risorse significative nell’esplorazione della biodiversità marina con approcci integrati, rivolti alla comprensione del funzionamento degli ecosistemi.
«Non esiste un inventario di tutte le specie presenti negli oceani. La catalogazione punta a coprire tutta la gamma dei viventi, dai batteri ai virus fino ai grandi cetacei: questo lavoro dovrebbe cominciare dalle aree marine protette», è la sottolineatura del prof. Ferdinando Boero, vicepresidente e membro del comitato scientifico di Marevivo. «La biodiversità – afferma – deve essere studiata in modo integrato: dai geni, ai fenotipi, ai ruoli delle specie nel far funzionare gli ecosistemi. Non esiste sfida più grande e più importante per l’umanità intera, la cui sopravvivenza dipende anche da questo».
Nella “conference hall” all’interno del Villaggio Italia, allestito nel Porto Antico di Genova, è stata messa in agenda una iniziativa con l’impegno a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’esigenza di combattere la crisi climatica. Sono intervenuti Fulvio Ferrara (Istituto Superiore di Sanità), Raffaella Valenti (delegata Marevivo Liguria), Mario Nicola Mazziotta e Davide Serini (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Scopo: fare il punto sui temi principali che hanno accompagnato a livello scientifico questo tour mondiale.
In questi venti mesi in giro per il mondo, l’ “Amerigo Vespucci”, il veliero più antico della Marina Militare, ha toccato 5 continenti e 32 Paesi, percorrendo oltre 46mila miglia nautiche in una missione diplomatica e culturale che ha visto i quattro temi principali di “Only One” – difesa della biodiversità, transizione energetica e alimentare ed economia circolare – al centro di dibattiti e incontri con esperti internazionali. Il viaggio di “Only One” sul Vespucci si è concluso, ma la campagna di sensibilizzazione di Marevivo continua sulla nave scuola Palinuro e in altri contesti istituzionali.