Traghetti per le isole: nel bando più miglia, più corse in bassa stagione
Giani: vogliamo garantire il diritto alla libertà di movimento di tutti

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (a destra), e l’assessore Stefano Baccelli alla prresentazione del bando per i collegamenti marittimi con le isole dell’Arcipelago
FIRENZE. «Questo bando è una delle chiavi di volta della nostra idea di Toscana diffusa, dove non esistono territori e persone di serie A e di serie B. L’abbiamo pensato ascoltando le esigenze dei sindaci, delle comunità locali e dei vari livelli istituzionali coinvolti. Con un obiettivo: garantire il diritto costituzionale alla libertà di movimento di tutti». Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani presenta così il “bando traghetti”, cioè la ricerca di operatori che garantiscano i collegamenti fra la terraferma e le isole dell’Arcipelago, a cominciare ovviamente dall’Elba. «Siamo al lavoro – afferma – per assicurare il miglior servizio di continuità territoriale possibile per i cittadini, i lavoratori e lo sviluppo delle nostre isole».
La pubblicazione del bando per affidare – in lotto unico e per i prossimi 12 anni – il servizio di trasporto pubblico marittimo verso le isole nel mare di Toscana, la Gazzetta Marittima l’ha anticipato già nei giorni scorsi: qui il link agli articoli sulle indiscrezioni e sull’ identikit del bando, che in realtà è stato pubblicato dalla Regione Toscana sulla “piattaforma Start” mercoledì 18 giugno di primo mattino. Il “governatore” Giani l’ha presentato l’indomani, giovedì 19, insieme all’assessore Stefano Baccelli.
Non erano certo mancate le polemiche per i ritardi con cui è stato pubblicato il bando dopo che il precedente affidamento per 12 anni datato 2011 era scaduto a fine 2023 e da allora si era andati avanti in qualche modo con «il contratto di proroga con Toremar, attuale concessionario del servizio, che ha garantito la continuità del servizio nel 2025». La gara – viene fatto rilevare – arriva in seguito al «confronto con l’Autorità di regolazione dei trasporti che si è concluso con l’“apprezzamento” finale da parte di quest’ultima per le attività profuse dagli uffici regionali». L’affidamento in concessione, è ancora la Regione a precisarlo, prevede «un compenso totale di 192 milioni di euro, circa 16 milioni di euro (oltre Iva) ogni anno».
Come anticipato, la compagnia dovrà garantire una percorrenza complessiva di «270mila miglia marine all’anno attraverso 21.974 corse». Le linee sono quelle di cui avevamo dato notizia in dettaglio:
- Piombino-Portoferraio: 8.824 corse, 119mila miglia
- Piombino-Cavo-Portoferraio: 5.361 corse, 42mila miglia
- Piombino-Rio Marina-Pianosa: 3.116 corse, 30mila miglia
- Porto Santo Stefano-Giglio: 3.058 corse, 33mila miglia
- Livorno-Capraia: 997 corse, quasi 37mila miglia
- Porto Santo Stefano-Giannutri: 246 corse, 2.700 miglia
- Livorno-Gorgona: 208 corse, 4.100 miglia
- Giglio-Giannutri: 164 corse, 1.400 miglia

Il traghetto Toremar Liburna
Da parte delle Regione Toscana si tiene a mettere in evidenza come «novità principale» il fatto che sia indicato nel bando «l’aumento del 10% del numero di miglia marine richiesto nel periodo di bassa stagione», ribadendo che stiamo parlando «dunque non nel periodo estivo a più alto interesse di mercato».
«Vogliamo assicurare un servizio di trasporto pubblico efficiente, garantendo ciò che il mercato non arriva a garantire e guardando ai diritti di chi lavora nonché alla sicurezza di chi viaggia», queste le parole dell’assessore Baccelli che ha seguito da vicino la gestazione della gara. «La continuità territoriale – avverte – è fattore prioritario di coesione sociale e di equità: con questa gara vogliamo rafforzare i diritti fondamentali degli abitanti dell’arcipelago, dei pendolari, degli studenti, di coloro che devono raggiungere i servizi sanitari».
Capitolo tariffe: la Regione segnala che «è confermato l’attuale sistema», incluse «agevolazioni per residenti e pendolari». Ma – viene messo in evidenza – la gara introduce «premialità per il soggetto che proporrà tariffe ridotte anche per altre categorie» e assicura flessibilità «in modo da lasciare aperta la porta ad un ampliamento del parco agevolazioni».
La gara – viene fatto rilevare – non vuol dimenticare i diritti dei lavoratori: oltre alla richiesta di rispettare il contratto nazionale di riferimento (Ccnl marittimi), è stata prevista «la clausola sociale che prevede il passaggio di personale dal gestore uscente all’entrante, nei limiti del fabbisogno organizzativo di quest’ultimo, sulla base di un elenco fornito dall’attuale gestore (esclusi i dirigenti)».
Quanto alla flotta, è stato spiegato che l’offerta dovrà «necessariamente garantire otto mezzi ro-ro pax (trasporto veicoli e passeggeri) e due mezzi passeggeri». A ciò si aggiunga che il bando indica anche meccanismi che premiano chi presenta una offerta che attesti «la minore età dei mezzi, politiche di compensazione della CO2 e investimenti orientati alla tutela ambientale, tra i quali navigli alimentati a Gnl, idrogeno o ibrido e sistemi di adattamento al “cold ironing”», cioè predisposti a bordo per ricevere l’elettricità dalla banchina (e dunque non esser costretti a tener accessi i motori anche durante la sosta a banchina). Fra i criteri premianti – viene puntualizzato – figurano anche «la maggiore attenzione alle persone con disabilità e a mobilità ridotta, la previsione di corse aggiuntive nei soli ambiti di Capraia e Giglio, l’intermodalità (traghetti/treni/bus) e la presenza di donne in ruoli apicali».
Sulla vicenda prende la parola il circolo di Avs-Sinistra italiana per manifestare delusione e per chiedere, con un intervento pubblicato sul giornale online “Elbareport”, che i vertici della Regione vadano anche all’Elba a parlare del bando: «L’attuale maggioranza che governa la Regione non ha voluto fare un passo avanti rispetto alla sciagurata privatizzazione del trasporto pubblico marittimo voluta dalla destra che ci governava e ci governa. Non sembra essere stata accolta la nostra richiesta di un maggior ruolo pubblico per garantire una reale continuità marittima che deve essere prima di tutto per residenti, lavoratori pendolari, servizi essenziali come la sanità e la scuola e le attività del buon vivere come lo sport e la vita associativa. Si tratta di priorità assolute che devono essere obblighi e non premialità che portano punteggio agli armatori».