Legge quadro sugli interporti, ok del Senato
L’Unione: ora una rapida conclusione dell’iter alla Camera
ROMA. La proposta di legge-quadro sugli interporti ha ricevuto l’ok da parte del Senato e l’Unione Interporti Riuniti (Uir), l’associazione di categoria che raggruppa questo genere di infrastrutture, non nasconde la propria «soddisfazione»: finalmente si fa un passo avanti per superare la legge del ’90 che, a distanza di oltre un terzo di secolo, è «ormai non più adeguata alle esigenze del settore». Di più: si auspica che l’iter parlamentare alla Camera abbia «ora una rapida conclusione» e si possa mettere in moto – parole di Matteo Gasparato e Gianpaolo Serpagli, che di Uir sono presidente il primo e vicepresidente vicario il secondo – una «fase attuativa che sappia tradurre efficacemente i principi della legge in misure concrete, capaci di sostenere lo sviluppo, la sostenibilità e l’equilibrio territoriale del sistema interportuale nazionale».
Del resto, è semplice capire il perché di questo giudizio: Gasparato e Serpagli sottolineano che la proposta di legge «recepisce in larga parte la visione promossa dalla Uir, volta a dare al sistema interportuale italiano un assetto normativo moderno, ordinato e coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e intermodalità». In particolare, il dato positivo è il fatto che sono stati accolti «alcuni emendamenti proposti dall’associazione» e il segno dei «chiarimenti interpretativi emersi dopo un confronto con l’ufficio legislativo del ministero delle infrastrutture».
Dal quartier generale dell’associazione degli interporto si mette l’accento, come novità di rilievo, su:
- il «riconoscimento dei nostri impianti come infrastrutture strategiche del sistema Paese»,
- la definizione di “interporto”,
- la semplificazione delle procedure,
- l’introduzione di criteri oggettivi per l’individuazione dei nuovi interporti («concepiti come “hub” sostenibili, dotati di impianti per energie rinnovabili e sistemi certificati di efficienza energetica»)
- una ricognizione dettagliata degli interporti esistenti, per aggiornarne e valorizzarne le funzioni.
«In un contesto internazionale sempre più competitivo – affermano i vertici dell’Unione Interporti Riuniti – questa legge rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nella logistica euro-mediterranea, valorizzando una rete che già oggi vede sei interporti italiani tra i primi quattordici in Europa».