Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

Tonnage tax, il progetto

Maurizio Leo

GAETA – Tanti i summit di questi tempi, anche con il sospetto che si tratti di iniziative finalizziate anche a scopo elettorale per le prossime torte di voto. Ma alcuni di questi incontri hanno approfondito temi che davvero lo richiedono. Così il summit nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum concluso a Gaeta. Dopo i festeggiamenti della giornata nazionale del Mare, celebrata con ministri, sottosegretari ed altri esponenti di governo, al centro del dibattito c’è stato il tema degli investimenti. “Investiamo nell’Economia del Mare” è il focus delle Blue Audition che ha concluso il summit.

Ad aprire i lavori il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, 👤 Maurizio Leo, che in un video messaggio ha evidenziato: 🗣️ “L’Economia del Mare è un settore particolarmente interessante per la nostra ripresa ed è un settore nell’ambito del quale anche il fisco deve prestare una grande attenzione, lavorando compatibilmente con le risorse finanziarie al tema centrale della nautica, pensiamo alla tonnage tax. Si è pensato di introdurre un meccanismo di “forfettizzazione” che però non è un regime strutturale, viene a scadenza e l’obiettivo del governo è che questo regime continui ad essere applicato, così da non sfavorire il settore nautico interno rispetto ad altri comparti che riguardano altre imprese europee”.

[hidepost]

*

A fare gli onori di casa, 👤 Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana. 🗣️ “Tutto questo testimonia la volontà condivisa di rendere l’Economia del Mare italiana protagonista dello sviluppo del Paese. Questo ci onora, perché il nostro Summit è ormai riconosciuto come un appuntamento importante di incontro di tutto il Sistema mare italiano.

A Gaeta, nel borgo dell’Economia del Mare, abbiamo raccolto la sfida dell’Europa di passare dalla Crescita Blu ad un’Economia del Mare sostenibile.

Questa sfida la vogliamo affrontare tutti insieme, da qui, con concretezza e con un’agenda condivisa sulle priorità di investimento. Il confronto che abbiamo avviato in queste giornate ha l’obiettivo di proporre una programmazione italiana unica di investimenti strategici per il 2025-2027 sull’Economia del Mare, in coerenza con le strategie del Piano Triennale del Mare. Serve una mobilitazione di risorse senza precedenti per mettere le imprese italiane in condizione di affrontare le necessarie transizioni in materia di energia, ambiente e digitalizzazione. E importanti saranno anche gli investimenti sulle infrastrutture digitali.

In questi quattro giorni siamo al lavoro per dare un ulteriore contributo alla definizione del “Collegato sul Mare e sulla Blue Economy” su cui sta lavorando il Governo. Abbiamo un’importante opportunità per lo sviluppo del Sistema Mare del nostro Paese e per le imprese che operano nella blue economy ed è indispensabile un coordinamento strategico delle azioni da mettere in campo. Solo in questo modo l’Economia del Mare potrà essere protagonista del cambiamento e motore della crescita del nostro Paese”.

Centrale l’analisi di 👤 Ivana Jelinic – ad ENIT: 🗣️ “Con questo Summit, giunto alla sua terza edizione, è stato acceso un faro per dare la giusta centralità al mare. Il Paese sta cambiando rotta con un approccio diverso su molti comparti, come quello del turismo. Il mare è una delle nostre ricchezze fondamentali. Abbiamo avuto nel 2023 un’affluenza straordinaria per le strutture ricettive. L’Italia è il paese più bello e desiderato del mondo ma dobbiamo avere la capacità di sfruttare al meglio le nostre risorse, come il mare, tutelandole. Il turismo crocieristico ad esempio, sviluppa numeri enormi e questo ci obbliga a riflessioni alla luce del trend di crescita ed evoluzione dei target. Dobbiamo puntare alla qualità dell’offerta turistica approcciando al tema con una forma innovativa: è una grandissima sfida da cogliere insieme”.

[/hidepost]

Pubblicato il
17 Aprile 2024

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio