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USA VS IRAN

La maledizione di Lajes, la base militare sull’Atlantico che fa tremare il Portogallo

Uno degli aerei Usa di ultima generazione atterra alla base militare di Ilha Terceira alle Azzorre

Non l’ha presa bene l’Iran. Una volta saputo che 12 mezzi della forza aerea americana di rifornimento erano atterrati presso la base militare di Lajes, nell’Ilha Terceira, arcipelago delle Azzorre, territorio dell’Atlantico portoghese, l’ambasciatore iraniano a Lisbona, Majid Tafreshi, ha immediatamente chiesto spiegazioni al governo moderato di Luís Filipe Montenegro in merito al ruolo del paese lusitano rispetto al conflitto in corso con Israele (qui il link a un articolo della stampa portoghese). E lo ha fatto senza mezzi termini: se il Portogallo ha deciso di cedere la sua base ad aerei americani che partecipano al conflitto Iran-Israele, ciò significa che anche Lisbona fa parte di tale conflitto, e quindi vi potranno essere azioni punitive nei suoi confronti.

Tafreshi, sfoggiando nozioni di diritto internazionale che Stati Uniti e alleati sembrano, in questa fase, ignorare, ha anche ribadito che senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’azione a cui anche il Portogallo sta partecipando si configura come una vera e propria aggressione, di cui Teheran chiederà conto (qui il link alla notizia riportata da Cnn Portugal).

Di fronte ad accuse così circostanziate, in Portogallo si è aperto subito un acceso dibattito: dal governo si tende a sminuire, ma anche dal Partito Socialista, fresco di una grave batosta elettorale, João Soares ha ribadito che quanto accaduto rientra nei canoni della normalità. Tuttavia, il presidente della repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, ha fatto sapere che il Portogallo niente sapeva dell’uso che gli americani avrebbero fatto delle flotte stazionate presso la base di Lajes. Anche l’opposizione di sinistra, come il partito Livre, non è affatto convinto delle parche spiegazioni date dall’esecutivo, avendo già avanzato richiesta affinché il primo ministro Montenegro riferisca dell’accaduto in parlamento. Insomma, una bella gatta da pelare per il nuovo governo lusitano.

In tutto questo trambusto, però, occorre ricordare le lezioni della storia. La base di Lajes ormai è quasi completamente controllata dagli Stati Uniti, e non da adesso. La base fu costruita all’inizio degli anni Quaranta del secolo scorso, per dar modo agli Alleati di avere un appoggio logistico sull’Atlantico, evitando una possibile invasione nazista del Portogallo, che il prudente Salazar temeva. Chi accompagnò da vicino il progetto fu Humberto Delgado, oggi noto perché l’aeroporto di Portela di Lisbona porta il suo nome.

Già nel 1943 la base fu concessa alla Royal Air Force britannica, grazie a un accordo in vigore fra i due paesi, a cui si associò immediatamente l’interesse americano, che cominciò a concretizzarsi appena un anno dopo. Nel 1946 gli inglesi si ritirarono dalla base, che divenne una delle chiavi del controllo dell’Atlantico Nord per gli Stati Uniti. Nel 1949 il Portogallo fascista e coloniale di Salazar entrò nella Nato grazie soprattutto alla disponibilità dimostrata nel lasciare che l’Alleanza usasse questa base nel clima di guerra fredda del tempo.

Dalla base aerea n. 4 di Lajes decolla un aereo della aeronautica statunitense

La base era considerata strategica da Cia e Dipartimento di Stato americano, tanto che, quando l’amministrazione-Kennedy, che intendeva portare avanti il processo di decolonizzazione in Africa, compresi i cinque territori controllati da Lisbona, mise pressione su Salazar, il dittatore portoghese rispose col “ricatto azzorriano”: e Lajes si prese di nuovo la scena. La situazione era seria: blocco della vendita di armi e altri equipaggiamenti militari americani al Portogallo, voti contrari degli americani presso le Nazioni Unite sulle manovre tattiche portoghesi per mantenere le colonie africane, in un momento in cui il punto di rottura sembrava assai vicino.

Lajes, però, mise a posto tutto: il rinnovo della concessione della base aero-marittima agli Stati Uniti sarebbe scaduta a dicembre del 1962, e Salazar fece sapere a Kennedy che non sarebbe stata rinnovata, se l’amministrazione americana avesse insistito con le sue posizioni anti-lusitane rispetto alla questione coloniale. Lo scontro interno al governo Kennedy fu feroce, con una parte – il Bureau of African Affairs, con personaggi quali Mennen Williams e Chester Bowles – decisi a mantenere dritta la barra dell’anti-colonialismo, e il ministero della difesa (che alla fine prevalse) che insistette affinché Kennedy accettasse il cosiddetto scambio Angola-Azzorre, ponendo così fine alla questione, e all’ipotesi di una indipendenza pacifica delle colonie portoghesi in Africa (qui il link a un approfondimento utile per capire).

La storia, insomma, sembra riproporsi, seppur con attori in parte diversi, intorno alla centralità della base di Lajes presso l’Ilha Terceira. In passato è stata utile per fermare le istanze democratiche anti-colonialiste di Jfk, oggi sembra svolgere una funzione simile, di supporto a un intervento – quello israelo-statunitense in Iran – con scarse motivazioni politiche e ancor meno legittimità giuridica, e che ricorda da vicino la prepotenza colonialista di Salazar. E nel frattempo Lisbona trema…

Luca Bussotti

(Luca Bussotti è africanista, docente universitario in Mozambico, Portogallo e Brasile, oltre a essere visiting professor in atenei italiani quali Milano e Macerata)

Pubblicato il
27 Giugno 2025
Ultima modifica
30 Giugno 2025 - ora: 11:36
di LUCA BUSSOTTI

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