Caponi (Fai): altolà alle generalizzazioni sull’autotrasporto
«Oltre alle tragedie ci sono anche esempi di autisti virtuosi»

Carlotta Caponi, segretaria generale della Federazione autotrasportatori italiani (Fai)
ROMA. «Dietro ogni volante c’è una persona, e ogni storia va letta con senso di responsabilità. Davanti a tragedie come quella dell’A1 è doveroso attendere gli esiti delle indagini prima di emettere giudizi. Allo stesso tempo, gesti come quello dell’autista Petturiti dimostrano quanto senso civico e professionalità possano fare la differenza». Carlotta Caponi, segretario generale della Federazione Autotrasportatori Italiani (Fai), avverte: «Generalizzare non è mai la risposta».
È così che l’organizzazione dell’autotrasporto reagisce dopo i recenti episodi di cronaca che hanno visto coinvolti autisti di mezzi pesanti. Da un lato, il drammatico incidente avvenuto sull’A1 nel tratto aretino: un mezzo pesante ha tamponato un’ambulanza provocando la morte di tre persone («sono ancora in corso le indagini per accertare le cause e le responsabilità»). Dall’altro, l’autista umbro Andrea Petturiti che ha sventato un gravissimo incidente: con «grande prontezza e senso del dovere» ha bloccato un’auto contromano sulla superstrada E45 mettendosi di traverso con il suo camion.
«Due storie profondamente diverse, ma che hanno in comune un elemento fondamentale: la centralità dell’autista professionale nella sicurezza delle nostre strade», dice Caponi segnalando che la propria organizzazione di categoria rinnova l’appello alle istituzioni affinché «le norme sulla sicurezza nel trasporto vengano finalmente applicate con rigore». Come sottolineato dal presidente Paolo Uggè, è «indispensabile che il governo intervenga con decisione per tutelare non solo chi viaggia, ma anche chi lavora sulle strade: anche gli autisti dei Tir sono morti sul lavoro. Dimenticarlo non è più accettabile».
«Il nostro settore è fatto di donne e uomini che ogni giorno affrontano turni lunghi, pressioni e condizioni difficili ma non per questo meritano di essere etichettati in blocco», afferma Caponi: «La sicurezza – aggiunge – si costruisce con regole chiare, formazione continua e rispetto reciproco tra tutti gli utenti della strada». La dirigente della Fai, «a nome delle imprese italiane di autotrasporto associate», conclude ringraziando sinceramente i lavoratori del settore per «il lavoro prezioso, spesso silenzioso, che svolgono ogni giorno con professionalità e dedizione».