Manfredi Catella: infondato lo schema delle accuse, lo dice la Cassazione
L’immobiliarista di origini livornesi al centro dell’inchiesta choc a Milano

Manfredi Catella
MILANO. La Corte di Cassazione «ha confermato la legittimità del provvedimento del Tribunale del Riesame». Di più: la Corte Suprema, «organo collegiale di cinque giudici che si esprime in ultima istanza», ha «definitivamente rigettato il ricorso della Procura confermando l’infondatezza dell’impianto accusatorio». Si apre così la lettera di Manfredi Catella, l’immobiliarista di origini livornesi finito nei mesi scorsi nel mirino dell’inchiesta choc che aveva fatto tremare Milano.
La sesta sezione della Cassazione ha dichiarato «inammissibile» il ricorso della Procura contro l’annullamento degli arresti in carcere o, come nel caso di Catella, ai domiciliari: l’annullamento era stato deciso dal Tribunale del Riesame a metà agosto ritenendo che non sussistessero gravi indizi di corruzione.
Catella ha inviato il messaggio ai «cari stakeholder», tornando a usare il canale di dialogo via mail «in continuità con le precedenti comunicazioni» in cui aveva preso impegno a fornire aggiornamenti sulla vicenda giudiziaria che lo aveva coinvolto e aveva messo pesantemente in discussione la gestione dell’urbanistica a Milano.
«Nel corso dell’udienza del 12 novembre – scrive Catella in questa sorta di “lettera aperta” – la Procura generale della Corte di Cassazione, conformemente a quanto scritto nella memoria dello scorso 24 ottobre, ha a sua volta richiesto alla Suprema Corte il rigetto del ricorso della Procura di Milano». L’aveva fatto valutando positivamente – a quanto riferisce l’imprenditore, “padre” dell’operazione “Bosco verticale” e tutto il resto in zona Porta Nuova – «aveva svolto un vaglio puntuale delle risultanze prodotte e fatto buon governo dei principi di diritto, disattendendo quindi le tesi e le richieste dell’accusa».
Dal 16 luglio, data di notifica delle accuse, al 12 novembre, data di udienza della Corte Suprema – in 120 giorni – «undici giudici, oltre alla stessa Procura generale di Stato, hanno radicato progressivamente fino al livello massimo della magistratura la nostra estraneità a quanto contestatoci». L’immobiliarista lo interpreta come «uno degli stress test più profondi che potessimo immaginare»: la dinamica di quanto accaduto «equivale a un riconoscimento virtuoso dell’integrità, del rigore, della professionalità e della capacità di reazione della nostra organizzazione e di tutte le persone di Coima».
Il numero uno degli immobiliaristi milanesi sottolinea che «sarà nostra premura aggiornare tempestivamente la “data room “attivata lo scorso 29 agosto al fine di consentire ogni più opportuna evidenza a beneficio dell’operatività in corso e prospettica» (chi vuole accedervi può chiederlo via mail a stakeholdersrelations@coima.com).
Ma il messaggio di Catella non si limita a questo, tiene ad andare al di là di quello che ritiene un «chiarimento complessivo del quadro di riferimento»: in una «prospettiva costruttiva» e nell’ambito del «nostro ruolo fiduciario», ha messo in programma «una serie di contributi di analisi e iniziative» secondo differenti ambiti e modalità.
- Il primo della serie è in agenda per il prossimo lunedì 17 novembre: in anteprima sul profilo LinkedIn @ManfrediCatella verrà pubblicato il quarto capitolo del libro “Otto” del quale già da mesi Catella aveva dato preannuncio. «Il contributo – afferma – esamina il quadro in cui si è sviluppata l’inchiesta sull’urbanistica e le prospettive di soluzioni strutturali».
- È in agenda per martedì 25 novembre un webinar che vuol offrire una “bussola” a chi investe in Italia: ai raggi x «criteri di investimento immobiliare improntati a una rigorosa disciplina di gestione di rischio, tenendo conto dei principali portati dell’attuale contesto amministrativo e urbanistico».
- In gennaio, la data è ancora da definire, è previsto a Londra un evento istituzionale che richiama in chiave Olimpiadi le prospettive del mercato italiano: occhi puntai, ad esempio, sul Villaggio Olimpico di Milano-Cortina («diventerà il più grande studentato convenzionato in Italia»).
Catella riparte dall’«esperienza vissuta [che] ha alimentato intensamente l’energia di tutti noi»: è stato un qualcosa che ha «accelerato processi evolutivi già in corso per fare sempre meglio e per raggiungere risultati eccellenti per tutti gli stakeholder per i quali operiamo».











