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Il “popolo delle barchette” vince i ricorsi contro l’Aamps

Il giudice tributario riconosce che la tassa non è dovuta perché la competenza è dell’Autorità portuale – Le ricadute concrete

LIVORNO – Il sistema dei Fossi medicei all’interno della città è storicamente uno dei più grandi “marina” per piccole barche – gozzi da pesca, motoscafini, fuoribordo – suddiviso e curato in una miriade di circoli e circoletti ciascuno con i propri ormeggi e le proprie regole. E proprio sui Fossi si è sviluppata da tempo una feroce diatriba tra il “popolo delle barchette”- oltre duemila scafi censiti – e l’azienda municipalizzata Aamps che si è fatta sotto con la richiesta di una tassa sulla raccolta dei rifiuti prodotti dalle barche stesse.
[hidepost]Ne è nato un contenzioso con ben 47 ricorsi al giudice tributario. E adesso sono arrivate le due prime sentenze – sui due ricorsi partiti per primi – che hanno dato pienamente ragione proprio ai ricorrenti, bocciando la richiesta dell’azienda comunale. Ha prevalso infatti la tesi dei circolini dei Fossi, presentata dagli avvocati Sarita de Luca e Matteo Pollastrini dello studio Canepa.
Depositate lunedì scorso, le due sentenze hanno in sostanza dichiarato, uniformandosi a precedenti pronunce della Corte di Cassazione, che l’attività di gestione dei rifiuti in ambito portuale è di competenza dell’Autorità portuale, con conseguente esclusione sia della competenza in materia di tributi dei Comuni sia del loro potere impositivo. E’ stata accolta la tesi degli avvocati de Luca e Pollastrini anche sul fatto che “ai fini dell’obbligazione tributaria, non ha alcun rilievo la circostanza che il Comune abbia o meno svolto di fatto il servizio di raccolta rifiuti, dato che la legge attribuisce la competenza esclusiva del servizio all’Autorità portuale per le aree in questione”. Aree nelle quali devono ricomprendersi – è stato sottolineato nei ricorsi – “gli argini dei Fossi, le spallette e gli scalandroni, in quanto parti integranti del demanio marittimo e rientranti nelle competenze dell’Autorità portuale”.
La piena ed esclusiva competenza dell’Autorità portuale, riconosciuta dal giudice tributario, era del resto già stata indirettamente confermata dalla stessa Autorità portuale che di recente si è attivata per interventi di riassetto delle spallette dei Fossi, e anche di ripulitura e riassetto dei scalandroni.

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Pubblicato il
28 Marzo 2015

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