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Confitarma con Mario Mattioli rilancia sul Ministero del mare

Mario Mattioli

ROMA – Nel suo programma, annunciato al momento d’insediarsi alla presidenza di Confitarma, Mario Mattioli ha fatto parlare specialmente le cifre: a conferma che malgrado certe tensioni nate nel mondo dell’armamento italiano, Confitarma oggi riunisce oltre mille navi con trentamila addetti e altri cinquantamila che operano nel suo indotto. Pochi proclami, ma un obiettivo chiaro, ribadito anche in una recente intervista di Alfonso Russo sul bimestrale della Mondadori “Economy”: bisogna puntare con tutte le forze per ottenere un ministero del mare.

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L’idea non è nuova, perché da anni, con lo smembramento delle competenze tra Infrastrutture & Trasporti, Ambiente, Difesa e Politiche Agricole, l’economia del mare è un pò diventata un Arlecchino servo di troppi padroni. Il vecchio ministero della Marina Mercantile aveva, se non altro, il pregio dell’unità d’intenti. E forse adesso con le prossime elezioni e in grandi proclami di cambiare tutto e tutti, l’occasione potrebbe esserci.

“Superare la frammentazione del sistema attuale – ha detto Mattioli nell’intervista citata – che inevitabilmente rallenta le azioni e rende le decisioni meno efficaci”. Altro obiettivo prioritario: “Semplificare e sburocratizzare il settore anche al fine di rendere meno onoroso battere la bandiera italiana di fronte ai vantaggi offerti da quelle straniere”. La …spina nel fianco costituita da AssArmatori, che è nata sotto la spinta forte di Vincenzo Onorato, non è sottovalutata da Mattioli; ma la risposta è nel potenziare ulteriormente i rapporti di Confitarma con Confindustria e con la Federazione del mare. Per Mattioli del resto le sfide non sono una preoccupazione: a capo di un’azienda, la Cafima, che opera in particolare nell’assistenza alle piattaforme petrolifere, gasiere e rimorchiatori – 100 milioni di fatturato e 800 dipendenti – è abituato a combattere. Sulla linea di quello che è stato un altro presidente combattente, Emanuale Grimaldi, detto anche “pugno di ferro in guanto di velluto”. Auguri.

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Intanto mercoledì 14 febbraio a Roma, presieduto da Mario Mattioli, si è riunito il consiglio della Confederazione Italiana Armatori che ha esaminato le principali problematiche del settore in trattazione a livello nazionale e internazionale. Per l’occasione è stato invitato a partecipare Mauro Coletta, direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la vigilanza sulle autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne.

Il presidente Mattioli ha illustrato le attività che sin dai primi giorni dell’anno hanno scandito il lavoro della Confederazione impegnata in numerosi incontri e riunioni.

In proposito, ha ricordato che tutte le Commissioni confederali hanno già tenuto le loro prime riunioni, completando le nomine al loro interno e delineando le linee da seguire sulle varie tematiche di loro competenza. A fine gennaio poi, si è tenuta la riunione del Tavolo Tecnico ABI-Confitarma-Banche a cui hanno partecipato le principali banche attive nel comparto dello shipping, e a febbraio il presidente Mattioli si è incontrato con Antonio Patuelli, presidente dell’ABI:

In particolare, il presidente Mattioli si è soffermato sugli esiti positivi derivanti dai colloqui con le principali imprese armatoriali italiane, associate e non, nel corso degli incontri tenutisi a Genova, Ravenna, Napoli e Roma. “In totale – ha affermato Mario Mattioli – ho avuto modo di confrontarmi con circa 50 armatori, condividendo con loro le attuali principali questioni. Si è trattato di occasioni molto costruttive che mi hanno dato conferma della forte coesione all’interno dell’associazione, nella generale convinzione che l’unità è indispensabile affinché Confitarma possa proseguire con forza e autorevolezza nella sua costante azione a tutela degli interessi della categoria”.

Riguardo al nuovo scenario venutosi a creare a seguito della nascita di nuove realtà associative nel settore armatoriale, in considerazione soprattutto delle trattative con le organizzazioni Sindacali avviate a fine gennaio per il rinnovo del CCNL dei marittimi, è emersa l’esigenza di dare priorità ai principi da sempre sostenuti da Confitarma che si basano sulla difesa delle imprese italiane, delle navi battenti bandiera nazionale e sull’occupazione italiana/comunitaria, in linea con gli orientamenti e le vigenti normative dell’Unione europea. Infine, è stato presentato al Consiglio il nuovo sito web della Confitarma che sarà operativo entro la fine del mese di febbraio sempre all’indirizzo www.confitarma.it.

A.F.

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Pubblicato il
17 Febbraio 2018
Ultima modifica
23 Febbraio 2018 - ora: 16:14

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